8 Dal Mediterraneo all’Europa: le ultime migrazioni e la civiltà medievale. Tra l’800 e il 1000: la ricostruzione del mondo

HI🏠 STORIA🌟

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perCorsi, Link e Zigzag fino al quasi oggi

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8. Dal Mediterraneo all’Europa:

le ultime migrazioni e la civiltà medievale.

Tra l’800 e il 1000: la ricostruzione del mondo

versione 4.1

mar17: grazie, Jasmine, per la tua faccia perplessa che mi ha costretto a riflettere ulteriormente sul collegamento tra “orco” e “ungaro”…

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🏠 8.0 VAI DI FRETTA?

MAIUSCOLO: fatto o concetto che andrà approfondito, secondo le indicazioni fornire nei miei corsi

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L’Europa non è un risultato della geografia, ma un risultato della storia

➤Adriano Cavanna, Storia del Diritto Moderno in Europa, Giuffrè, 1982

L’Europa in questo senso, (così) come noi la definiamo, come la studiamo, è una creazione del Medioevo

➤Lucien Febvre, L’Europa. Genesi di una civiltà. Corsi tenuti al Collège de France nel 1944-45

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MEDIOEVO” è una parola strana, inventata dagli studiosi dell’epoca moderna per dare un nome (vago e espressione di poca stima) al lunghissimo tempo, secondo loro mediocre,

intermedio tra il grande mondo degli Antichi Greci e Romani

e… loro stessi, che sentivano di vivere una Rinascita (Rinascimento) proprio grazie al confronto con i testi e con l’arte del mondo greco-romano che tanto ammiravano.

Ma se fosse vero che i secoli medievali sono stati solo “secoli bui e di sottosviluppo” allora il Medioevo sarebbe “l’unica epoca di sottosviluppo che ci abbia lasciato delle cattedrali” (➤Régine Pernoud)

Considerare questi secoli, così diversi tra loro e così diversi da noi, con uno sguardo non pregiudizialmente negativo o scontato

è forse la prima condizione per poter accedere a una storia “medievale” che non si riduca a un fumetto appena abbozzato, a fiction o peggio fake o a un comodo schermo su cui proiettare i propri bisogni e le proprie (in)certezze.

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Uno degli eventi-chiave di questi secoli prima del Mille è la nascita di un Nuovo Impero.

Il franco CARLO MAGNO e il Papato ne sono stati i fondatori “ideali”, e nella chiesa di San Pietro a Roma nella notte di Natale dell’800 hanno rilanciato in tutta Europa il sogno dell’Impero Universale caro agli antichi Romani.

Ma, è bene dirlo subito, non è l’impero franco di Carlo quello che viene ricordato come Impero Medievale (Sacro Romano Impero):

➤Ludovico Gatto ci ricorda infatti che “caposaldo attorno a cui si ricompose l’Occidente fu la ricostituzione dell’Impero con la famiglia degli Ottoni“:

e questo avviene dopo la gloriosa parentesi del franco Carlo Magno (+814).

L’impero medievale è stato (ri)fondato nel 962 da OTTONE DI SASSONIA:

è questo il vero IMPERO MEDIEVALE, durato formalmente quasi mille anni.

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Torniamo a Carlo. Duecento anni prima del Mille, mentre UNGARI e NORMANNI, cioè gli “ultimi barbari” arrivati da nord e da est, devastavano le terre europee,

i barbari Franchi di Carlo Magno (800-) rilanciano, a modo loro, il sogno di un Impero Universale come ra stato quello romano.

E in effetti Carlo Magno, che unisce nel suo Impero quelle che oggi sono l’area francese, l’area tedesca e l’Italia fino a Roma, verrà celebrato come “Padre dell’Europa”

(già nel 799 un anonimo poeta chiamava Carlo rex pater Europae = ‘re e padre dell’Europa’)

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L’impero di Carlo è costituito da centinaia di contee e da alcune “marche” di congCon Carlo Magno si sviluppa anche la RETE DI RAPPORTI FEUDALI basati sul patto di scambio tra

protezione e terre  

e  fedeltà e servizio,

che diventerà sempre più fitta, di territorio in territorio, lungo il Medioevo.

Un rapporto di semplice sudditanza, anzi di servitù?

Ma nel mondo medievale europeo anche il signore ha obblighi verso il suo vassallo:

proprio questa non scontata bilateralità

terrà aperto nei secoli uno spazio (per quanto fragile) per il diritto dei sudditi a resistere ai sovrani ingiusti che non mantengono le promesse,

uno “spazio” di libertà che dal punto di vista storico probabilmente è mancato al mondo “orientale” (si pensi all’antica Cina)

e che potrebbe essere visto come una risorsa della tradizione occidentale.

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Comunque il nuovo sogno “barbaro” dei Franchi di un Impero che riprenda il potere e la grandezza dell’antico impero romano,

dura poco.

Il Giuramento di Strasburgo (842)

e il Trattato di Verdun (843) tra i nipoti di Carlo Magno

ci mostrano già le diversità (e le ostilità) che costituiranno la ricchezza e le tensioni dell’Europa fino a oggi.

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Cominciano infatti già a distinguersi:

1) l’area francese, a cui all’inizio è legato il titolo imperiale trasmesso da Carlo Magno, ma che dopo l’843 è un titolo de facto debole, territorialmente ridotto e continuamente conteso:

de iure, poi, dal 924 (con l’uccisione del marchese del Friuli Berengario, che fu l’ultimo ad avere il titolo di imperatore che derivava da Carlo)

non ci sarà più neppure un capo che assume il titolo imperiale.

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Verso il Mille il REGNO DI FRANCIA (de facto consolidatosi nel 987 con Ugo Capèto) sarà ormai guidato dalla dinastia (che sarà millenaria) dei Capetingi

che governerà la Francia fino al Trecento in modo diretto,

poi con rami laterali della dinastia: i Valois, poi i Borbone, poi un Orléans (=un ramo secondario dei Borbone: l’ultimo re di Francia sarà appunto un Orléans: il “re dei Francesi” Luigi-Filippo 1′ -1848).

In tutto, quindi, pur con alcune significative interruzioni repubblicane moderne, i Capetingi e i loro rami laterali sono stati i sovrani della Francia dal 987 al 1848.

e

2) l’area germanica, sempre più autonoma da quella francese. Qui Ottone fonderà (o rifonderà) l’impero!

3) Infine, emerge una terza parte, chiamata Lotaringia, in mezzo alle due aree, più o meno tra il fiume Reno e il fiume Ròdano, un’area oggi a cavallo dei confini franco-tedeschi.

Comprendeva città come Metz, Colonia e Utrecht. Oggi è un’area suddivisa tra Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Francia e Germania

Da allora in poi questa zona “di confine” sarà sempre, fino a metà del Novecento, fonte di tensioni e conflitti tra Francia e Germania.

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Alcuni documenti scritti, dal Giuramento di Strasburgo (843) al Plàcito di Capua (960),

ci attestano la diffusione di lingue in transizione tra il latino e le moderne lingue nazionali, che fondono insieme parole vecchie e parole nuove:

lingue “volgari” (cioè “popolari, della quotidianità”, dal lat. vulgus = popolo) e differenziate, che si aggiungono alla lingua ufficiale scritta, che resta ovunque il latino.

La prima emersione delle nazionalità moderne? Forse sì, ma in un ambito culturale totalmente diverso.

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Intanto il papato lotta per non diventare servo dei tanti re e signori del tempo, difendendo la libertas ecclesiae (lat., pronuncia libèrtas ecclèsie), e riesce a rimanere il riferimento autorevole per tutti questi popoli europei, che da barbari pagani (ma a volte già cristiani) ripartono fondando nuovi mondi a partire da un’alleanza con il papato, di cui molti di loro si riconoscono “vassalli”.

Le vicende del normanno ROBERTO IL GUISCARDO (+1085) che in 10 anni da piccolo saccheggiatore del sud Italia diventa duca (Duca di Puglia e Calabria per grazia di Dio e san Pietro e, con il loro aiuto futuro, Duca di Sicilia”, 1059-)  e fedele vassallo del papa sono un buon esempio delle trasformazioni in atto.

In particolare Ungari e Normanni, dopo anni di devastazioni, diventano vassalli del papa, si stabilizzano in alcuni territori e come suoi alleati contribuiranno a costruire l’Europa.

La giovane e irrequieta potenza dei Normanni si esprimerà nel “loro” grande pellegrinaggio armato in Terrasanta del 1096, più avanti chiamato Prima Crociata.

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Intanto i Sassoni realizzano storicamente (per la seconda volta dopo Carlo Magno) l’idea di impero con Ottone 1’ (962-):

e questo sarà il vero impero medievale

(chiamato dopo il 1200 SACRO ROMANO IMPERO, ted. Heiliges Römisches Reich),

fondato da Ottone di Sassonia (che non è un Carolingio, cioè non discende dalla stirpe di Carlo Magno) incoronato e “unto” da un giovane e poco capace papa nel 962.

Lo stesso imperatore poco dopo l’incoronazione farà destituire il giovane papa Giovanni 12′ con l’accusa di tradimento e di condotta indegna e farà eleggere un altro papa:

un esempio del rapporto complesso (collaborazione/antagonismo) ma costante tra Impero e Papato.

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Qui una mappa più dettagliata

Il neonato impero medievale comprendeva più o meno l’area tedesca, con l’annessa area italiana polarizzata (ma anche protetta!) dal rapporto impero-papato,

è un impero non di tipo “ereditario” ma prevalentemente elettivo

e viene fondato e guidato per sessant’anni dalla dinastia di Sassonia,

poi da altre importanti dinastie

(es. i Sàlici di Franconia, gli Hohenstaufen di Svevia, i Guelfi di Brunswick, gli Hohenstaufen  di Sicilia)

fino a quella degli Asburgo, che guideranno l’impero per la prima volta nel Duecento

e poi dal Quattrocento in poi fino alla sua fine (1806).

E il regno di Francia (cioè il cuore dell’ex impero franco di Carlo Magno), per tutta la storia medievale e moderna, con l’impero medievale sarà in continua tensione e conflitto.

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Ciò che stiamo descrivendo è la nascita della nuova civiltà cristiana

europea (cioè non più mediterranea ma continentale),

centrata sul papato,

in relazione costante con l’impero

e con le seguenti caratteristiche:

1) il riferimento continuo alla fede cristiana in ogni ambito della vita personale, della società, della politica, dell’economia, delle scienze e delle arti

2) il fenomeno libero dei monaci, che porta alle Grandi Reti Monastiche

es. per la costruzione culturale del nuovo impero di Carlo è stata ad esempio strategica l’alleanza tra Carlo Magno e i monaci benedettini (sigla O.S.B., fondati da Benedetto da Norcia verso il 529): la collaborazione dei vari ordini monastici con re e imperatori proseguirà lungo tutto il Medioevo

3) le articolate Reti Feudali

4) l’incontro-scontro tra i due massimi poteri universali: non ce n’era infatti uno solo, ma due: l’Impero e il Papato.

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I secoli medievali hanno creato anche una nuova arte, diversa da quella dell’antica Roma, che si esprime attraverso la luce, immagine di Dio, che illumina gli uomini attraverso le vetrate, veri e propri “mosaici di vetro” delle grandi chiese medievali.

Questo ideale della luce (➤Marcel Aubert) e dello slancio verso l’alto si incarna nel capolavoro della basilica francese di Saint-Denis (1150, che sarà il Sacrario dei Re di Francia),

modello e inizio della nuova arte medievale, che verrà chiamata GOTICA (un altro termine che nasce tra Quattrocento e Cinquecento come… giudizio negativo!)

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A est intanto, esiste sempre l’IMPERO ROMANO BIZANTINO,

ma il MONDO ARABO MUSULMANO lo “stringe” sempre di più, riducendo i suoi territori:

poco prima del 650 gli arabi musulmani sottraggono ai bizantini cristiani prima la Siria e la Palestina e poi l’Egitto,

infine nel 1071 con la battaglia di Manzikert, gli sottraggono anche l’attuale Turchia (che però andrebbe chiamata così solo dopo l’arrivo… dei Turchi, posteriore al 1000!).

Il mondo musulmano arriva così quasi ad accerchiare, da ovest, da sud e da est, la nuova civiltà europea nata intorno all’Impero Medievale e al Papato.

Ricordiamo che nei secoli medievali sono state per un certo tempo musulmane la Spagna (in modo stabile per secoli),

la Sicilia (in modo abbastanza stabile per quasi due secoli),

parte dell’Italia Meridionale (emirato di Bari, emirato di Taranto, ecc.),

il Nordafrica (che lo è ancora oggi)

e molte aree del Mediterraneo (con le basi e i relativi attacchi dei PIRATI musulmani, chiamati anche Saraceni)

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Itinerarium liceale: scenario 9 Dal Mediterraneo all’Europa: la civiltà medievale. Dal Mille al 1200: la Rinascita

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MATERIALI

🌙😮 8.60 “L’Europa non è un risultato della geografia, ma un risultato della storia” ➤Adriano Cavanna, Storia del Diritto Moderno in Europa, Giuffrè, 1982, vol.1, p.25

🌙😮 8.80 “Il Medioevo: la ricostruzione del mondo” ➤Jean-Claude Barreau

🌙😮 8.100 “Tutto il Medioevo europeo è scandito da una serie di rinascimenti” ➤Jacques Le Goff

🌙😮 8.120 “L’Europa in questo senso, (così) come noi la definiamo, come la studiamo, è una creazione del Medioevo. Un’unità storica che, come tutte le unità storiche, è fatta di diversità, di pezzi, di cocci strappati da unità storiche anteriori, a loro volta fatte di pezzi, di cocci, di frammenti di unità precedenti…” ➤Lucien Febvre, L’Europa. Genesi di una civiltà. Corsi tenuti al Collège de France nel 1944-45, Feltrinelli, 2014

🌙😮 🔬√ 8.160 “Il Medioevo inventa tutte le cose con cui stiamo ancora facendo i conti, le banche e la cambiale, l’organizzazione del latifondo, la struttura dell’amministrazione e della politica comunale, le lotte di classe e il problema della povertà, la contrasto tra Stato e Chiesa, l’università, il terrorismo mistico (😎😕 chissà dove lo vede Eco, nei secoli medievali…), il processo indiziario (=basato su indizi e non su prove) l’ospedale e il vescovado, persino l’organizzazione turistica: sostituite le Maldive con Gerusalemme e avete tutto, compresa la guida Michelin” Umberto Eco (+2016)

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😮🔎 😎😕 8.200  “Medioevo: parola, pregiudizio, equivoco

🌙😮 8.260 “Il Medioevo è un esito, non un’astratta ideologia calata dall’alto a comprimere la realtà” ➤Marco Respinti, 1999

Stiamo entrando nei secoli che gli storici successivi hanno chiamato Medioevo.

Il nome “Medioevo” è stato inventato dopo il Medioevo, nel ‘400, dagli studiosi umanisti italiani: “medio-evo” significa un’età media (intermedia? mediocre?), a metà tra la grande età greco-romana (che quegli studiosi ammiravano e consideravano l’“età classica”, insuperabile) e i secoli moderni degli umanisti, proprio quelli che disprezzano il passato prossimo “medievale” e rilanciano gli ideali (e il mito!) del mondo greco-romano…

😮🔎 8.300 La parola latina media tempestas (=tempo, epoca) compare per la prima volta in uno scritto del 1469, poi dal ‘600 in poi troviamo spesso le parole medium aevum e media saecula (pronuncia: evum e sécula).

😮🔎 8.330 Puoi approfondire leggendo le prime 15 righe di questo testo di Giorgio Falco e Angelo Monteverdi.

😮🔎🌙😮 8.370 “Il nostro termine Medioevo non deriva dalla concezione (…) che quell’epoca aveva di sé, ma dall’etichetta affibiatagli dai filologi umanistici a metà del ‘400. (…)

Medioevo era la non-antichità tra l’antichità classica greco-romana e il loro tempo

➤Horst Fuhrmann, Guida al Medioevo, Laterza, 2004, p.2, lievemente semplificato.

😎😕 8.410 Il Medioevo, un’epoca disprezzata (a torto) dagli umanisti del ‘400, dai rinascimentali e dai protestanti del ‘500, dagli illuministi del ‘700 e dai marxisti dell’800: per loro Medioevo significava “secoli bui”, “decadenza”, “oscurantismo”, “superstizione cristiana”, ecc.

🌙😮 8.430 “Oggi sappiamo che il mito del Medioevo come epoca di barbarie era, appunto, un mito, costruito dalla cultura degli umanisti e dei padri fondatori della modernità” ➤Paolo Rossi, La Nascita della Scienza Moderna in Europa, (ed. orig. 1997), Laterza, 2011, Premessa: p.14

😮🔎 😎😕 8.450 La storica francese Régine Pernoud (+1998, pronuncia “pernu”) ha sempre rifiutato il pregiudizio negativo sul Medioevo diffuso ancora oggi: scriveva ironicamente che, se fosse vero che i secoli medievali sono solo “secoli bui e di sottosviluppo”, allora il Medioevo sarebbe “l’unica epoca di sottosviluppo che ci abbia lasciato delle cattedrali.

🎨🏰 8.530 Cattedrali?

Dai un’occhiata a http://www.cinquecosebelle.it/cinque-maestose-cattedrali-gotiche/

Oppure osserva la Basilica di sant’Apollinare Nuovo di Ravenna, iniziata nel 505 da Teodorico, re dei Goti, oppure il Duomo di Modena (1099) o la Cattedrale di Reims (ricostruita a partire dal ‘200)…

😮🔎 😎😕 8.590 Régine Pernoud fu amica del 🎨🏰 grande artista francese Henri Matisse (+1954).

Lei stessa racconta che quando nel 1944 Matisse la accolse all’ingresso di casa sua, disse: “La Renaissance, c’est la décadence!” (=Il Rinascimento è la decadenza!)

“La prima volta che (Matisse) mi vide mi disse: il medioevo è la luce, il Rinascimento buio. Diventammo subito amici”. Intervista  cura di Stefano Maria Paci e Régine Pernoud, Testimoni della luce, Gribaudi, 1999, p.31-

😮🔎 8.600 Su Matisse e Pernoud puoi dare un’occhiata anche a http://gregoirekueny.over-blog.com/article-1073645.html

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🌟 8.700.60  790-1059 Gli ultimi barbari: Ungari e Normanni

Ecco gli ultimi barbari di questa incredibile età delle migrazioni iniziata 800 anni prima.

Dal 790 in poi le antiche cronache ci parlano dell’arrivo dei terribili Normanni e dall’862 in poi arriveranno anche gli Ungari (pronuncia “ùngari”), altrettanto terribili.

Alla fine però, la loro conversione al cristianesimo, l’alleanza col papato e chissà cos’altro… li hanno trasformati in protagonisti della creazione e della difesa della civiltà europea (come i Franchi).

😮🔎 8.700.100  Franchi: ricordiamo due date importanti:

1) 508: battesimo e nomina a “console” di re Clodoveo

2) 754: il papa “unge” re Pipino, il padre di Carlo Magno, come patricius Romanorum

Ecco ora le storie dei Normanni e degli Ungari

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😮🔎 8.800 I Grandi Movimenti Normanni (790-1059, Gli Ultimi Barbari 1)

L’ultima grande migrazione di barbari è quella degli Scandinavi o Normanni (790-), popoli germanici che vivevano nella penisola scandinava e nella piccola penisola dello Jutland: sono loro gli Antichi Danesi, Norvegesi e Svedesi.

Jutland: in pratica è l’area geografica dove oggi c’è la Danimarca. E’ la penisola che divide il mare del Nord dal mar Baltico.

Poi ci saranno ancora gli Ungari (862-1000), che vedremo tra poco, ma noi proponiamo come fine delle migrazioni / invasioni il 1058, che è anche un po’ la fine della grande “avventura normanna”.

I Normanni vengono chiamati anche Vichinghi (forse da vik=baia, fiordo, quindi uomini delle baie, pirati), mentre il nome “Normanni” deriva da nord-man= uomini del nord.

Sono grandi navigatori e grandi guerrieri: le loro barche (chiamate Drakkar) erano le migliori dell’epoca e la loro grande violenza diffonderà paura e terrore in tutta Europa.

Infatti, a un certo punto i Normanni cominciano a espandersi in piccoli gruppi in tutta l’area europea, compiendo ovunque saccheggi e piraterie, alla ricerca di nuove terre da conquistare.

Anche grazie a loro nasceranno il mondo russo, il nord della Francia (“Normandia”!), il mondo del sud Italia post-musulmano e il mondo inglese dopo il 1000.

 

😮🔎 8.840 Perché migrano?

Probabilmente a causa:

1) della loro crescita demografica

2) della loro ambizione di espandersi alla ricerca di nuove terre

3) di conflitti per il potere in cui il gruppo sconfitto cercava altrove terre e fortuna

4) e forse anche a causa delle pressioni dovute alle guerre di Carlo Magno (+814) in Sassonia (Germania settentrionale, 772-)

Possiamo indicare come inizio delle loro scorrerie il 790, quando le cronache antiche riportano la prima notizia di un saccheggio sulle coste inglesi meridionali.

La storia d’Europa da allora sarà anche la storia di questi grandi guerrieri normanni, che in più luoghi avranno un ruolo notevole nella formazione di regni e di popoli.

😮🔎 8.890 790-1066: Normanni in Inghilterra

Nel 793 una banda di Scandinavi saccheggia il monastero di Lindisfarne, tra Inghilterra e Scozia, sulla “isola sacra” di Lindisfarne, da 150 anni centro dell’evangelizzazione del nord dell’area inglese: le fonti antiche ci parlano di questa devastazione con toni spaventosi.

Ma già verso il 790 una banda normanna aveva saccheggiato le coste del Dorset (Inghilterra meridionale: possiamo dire che è l’inizio della Viking Age (Epoca Vichinga).

Incursioni e saccheggi proseguiranno per anni senza mai fermarsi.

Nell’878 dopo molte battaglie il re anglosassone cristiano Alfredo il Grande (Alfred The Great: il nome deriva dal sassone Elf-Raed=consigliato dagli Elfi) riesce sconfiggere i Vichinghi danesi di Guthrum nella battaglia di Ethandun, e Guthrum si fa battezzare.

📚📖 8.930 Lo scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton (+1936) ha dedicato a questo evento la sua suggestiva opera poetica La Ballata del Cavallo Bianco (1911).

😮🔎 8.1000 I Normanni: prima in Francia e poi signori dell’Inghilterra (911-1066)

Nel 911 il re di Francia Carlo 3’ (un Carolingio, cioè un Franco della dinastia di Pipino e Carlo Magno), dopo averlo combattuto (invano?), si accorda con il normanno Rollone: Rollone si stabilisce con i suoi nelle zone intorno alla foce del fiume Senna, si fa battezzare e si impegna a difendere la Francia dai saccheggi di altri Normanni.

Lì Rollone fonda quello che un secolo dopo sarà un vero ducato normanno, chiamato appunto Normandia.

Nel 1002 il re anglosassone Ethelred 2’ accetta di sposare Emma, la bella figlia del duca di Normandia, per tentare un’alleanza che diminuisca gli attacchi degli altri Vichinghi.

Nel 1066 un discendente di Ethelred e di Emma, il duca di Normandia Guglielmo (+1087) (William 1’), inspirato dalla carriera del normanno Roberto il Guiscardo nel sud Italia, rivendicherà per sé la corona inglese: chiamando aiuto da tutti i Normanni di Europa, Guglielmo si scontrerà con il re anglosassone Harold 2’ nella battaglia di Hastings (1066).

In questo scontro tra Normanni e Anglosassoni, Harold, re per meno di 10 mesi, morirà ad Hastings e William ora chiamato The Conqueros (+1087) sarà il primo re normanno d’Inghilterra con il nome di Guglielmo 1’ Il Conquistatore: i Normanni regneranno in Inghilterra per quasi 100 anni.

😮🔎 8.1100 I Normanni e la nascita della Russia (verso l’850)

Anche la Russia nasce in parte grazie ai Normanni.

I Normanni svedesi si espandono infatti anche verso la Russia, seguendo il fiume Dnepr (che scorre fino al mar Nero) e il fiume Volga (che scorre fino al mar Caspio): qui vengono chiamati Variaghi o Rus’ (=popoli di oltremare, del nord: Fritz Epstein).

Alcuni di loro si limitano a commerciare (sarebbero questi i Variaghi, ricorda ➤Fritz Epstein), altri, i Rus’, sono signori normanni svedesi forse chiamati direttamente dalle popolazioni locali a portare la pace nella regione.

I Rus’ fondano Novgorod (=“Nuova Città”, verso l’850 secondo gli antichi documenti o un secolo dopo secondo le recenti ricerche archeologiche), nell’attuale Russia occidentale, a est di Mosca, poi conquistano Kiev (verso l’882, ora è la capitale dell’Ucraina) e così pongono le prime basi dello stato russo.

Intanto in quegli anni i Variaghi commerciano anche con Costantinopoli.

Questo mondo normanno che ha rapporti con i Romani d’Oriente e si fonde con gli slavi locali sarà all’origine della grande Russia.

In “perenne conflitto” con le popolazioni turche e bulgare che vivono tra mar Nero e mar Caspio (foci del Dnepr e del Volga), finiranno per scontrarsi anche con Costantinopoli.  Ma poi…

Nel 988 avviene la conversione del Russi al cristianesimo e “la Rus’ di Kiev entra così nell’orbita culturale di Costantinopoli”, pur mantenendosi diversa e autonoma anche grazie alla sua “componente militare-germanica” e alla sua struttura a più centri (=confederazione) ➤Armando Pitassio

😮🔎 8.1130  Intanto, verso l’860, due fratelli greci avevano dato inizio a un viaggio-missione per convertire i popoli slavi.

Da Costantinopoli, Cirillo e Metodio vengono inviati più volte in missione tra i popoli slavi e iniziano a tradurre in antico slavo brani della Bibbia, inventando un nuovo alfabeto che poi diventerà l’alfabeto cirillico, usato ancora oggi per il russo e per altre lingue slave. Sono in contatto anche con il papa e Cirillo morirà proprio a Roma (+869).

😮🔎 8.1160  988: la conversione della nuova Rus

Nel 988 Vladimir di Kiev (chiamato Vladimir il Grande o il Santo), signore di Rus, si converte al cristianesimo di Costantinopoli: da allora in poi la nascente Russia sarà cristiana (solo mille anni dopo, la rivoluzione comunista di Lenin del 1917 segnerà una forte rottura culturale con questa storia religiosa).

Nello stesso anno re Vladimir di Kiev sposa la greca Anna, sorella dell’imperatore di Costantinopoli, Basilio 2′.

😮🔎 8.1160.80   Si tratta dell’imperatore Basilio 2’ della dinastia macedone che dominava l’impero d’oriente fin dall’867 con Basilio 1’, uno stalliere di umili origini che si guadagna la fiducia del suo imperatore e grazie alle sua capacità arriva fino al vertice dell’impero e fonda una dinastia (gr. Makedon) che governerà fino al 1057.

🌙😮 8.1190 “Durante la prima decade del regno di Vladimir si assistette a un prepotente ritorno… del paganesimo … (le cronache del tempo affermano che a Kiev si celebrarono persino sacrifici umani), ma la sua riforma religiosa fallì.

Accorgendosi dell’impossibilità di un ritorno al culto degli antenati, alla fine degli anni 980 ritenne necessario adottare una religione monoteistica.

Il Manoscritto Nestoriano riferisce che nel 987, dopo una consultazione con gli aristocratici, Vladimir inviò degli ambasciatori presso le nazioni confinanti, i cui rappresentanti lo avevano invitato a convertirsi alla loro religione, per valutare quale fosse la religione migliore per il proprio regno. (…)

Gli inviati riferirono che tra i musulmani della Bulgaria del Volga non c’era letizia ma solo tristezza e un cattivo odore e che la loro religione era da evitare a causa dei suoi divieti contro il consumo d’alcol e di carne di maiale: a questi Vladimir aveva allora risposto: ‘Bere è la gioia della Rus’.

Le fonti russe descrivono anche l’incontro del Principe con gli inviati ebraici. Dopo averli interrogati a fondo sulla loro religione rifiutò di convertirsi (…) con il pretesto che la perdita di Gerusalemme (638, conquistata dal secondo Califfo musulmano) evidenziava che i fedeli ebraici erano stati abbandonati da Dio.

Per ultimo Vladimir chiese dei cristiani. Nelle cupe chiese tedesche i suoi emissari gli riferirono che non c’era bellezza ma della Basilica di Santa Sofia di Costantinopoli, (inaugurata nel 360, dal 1453 moschea e oggi museo) riferirono: “Noi non sapevamo se fossimo in cielo o sulla terra…“.

La decisione fu dunque presa.

Di certo la conversione alla religione cristiana di rito greco permetteva di rafforzare i rapporti economici e diplomatici con l’Impero bizantino. (…)

In seguito, tornato a Kiev in trionfo, Vladimir ordinò agli abitanti della capitale di recarsi sul fiume Dnepr per ricevere il battesimo. Questo sacramento di massa diventò di fatto il simbolo dell’introduzione del cristianesimo nello Stato della Rus’ di Kiev.

Per primi Vladimir battezzò i suoi dodici figli e alcuni boiardi (=aristocratici).

Ordinò in seguito la distruzione delle statue di legno degli dei pagani presenti nella città (che lui stesso aveva provveduto a far costruire otto anni prima). Furono tutte bruciate e fatte a pezzi e la Statua di Perun — il Dio supremo — fu gettata nel fiume Dnepr.

Mandò quindi un invito a tutti i residenti di Kiev ‘ricchi, poveri, mendicanti e schiavi’, a recarsi al fiume il giorno seguente, per non rischiare di diventare ‘nemici del Principe’. Giunse sul luogo dell’appuntamento un gran numero di cittadini, alcuni dei quali portando con sé persino i figli ancora in fasce. Furono tutti fatti immergere nell’acqua mentre preti cristiani, venuti da Cherson, officiavano il rito.

Per commemorare l’evento, Vladimir costruì la prima chiesa in pietra della Rus’ di Kiev, intitolandola all’Assunzione di Maria, dove in seguito fu seppellito il suo corpo e quello della moglie”. ➤Wikipedia, Conversione al Cristianesimo della Rus, nov2015, semplificato

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😮🔎 8.1220 I )) Normanni in Italia (1016 – 1059…): nasce il regno normanno del sud italiano.

Le cronache del tempo ci parlano di pellegrini normanni che passano nell’Italia del sud (già dal 999?).

😮🔎 8.1235  Con più certezza sappiamo che verso il 1016 una quarantina di pellegrini normanni viene a visitare il santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano, in Puglia (i Normanni veneravano molto l’angelo guerriero Michele, ➤Jack Lindsay) e prende contatti con la gente e con le vicende del luogo.

In breve dal 1016 arrivano gruppi di guerrieri normanni mercenari (=che combattono per chi li paga) che combatteranno per una parte, poi per l’altra (bizantini, antibizantini, Longobardi…) stupendo tutti per la loro forza e conquistandosi in vari modi un numero crescente di piccoli feudi nel sud Italia.

😮🔎 8.1250 Poi la storia accelera:

1043: Guaimario 4’ (+1052), il duca longobardo di Salerno

che prima faceva parte del ducato longobardo di Benevento nato già nel 571, ma dall’851 era un ducato autonomo

era arrivato a controllare quasi tutto il sud Italia (Sicilia musulmana esclusa): nel 1043 il clan dei normanni Altavilla, suoi vassalli, lo acclama Duca di Puglia e Calabria.

😎😕 Per alcuni, come Jack Lindsay e la Treccani online, è Guaimario 5’, ma probabilmente si tratta di un errore che ha origine da un testo del 1887 dello storico salentino ➤Michelangelo Schipa (+1939) che si è fidato di un documento in realtà falso.

1047: il normanno )) Roberto di Altavilla (che poi sarà ricordato come Roberto il Guiscardo =l’astuto) arriva in zona come mercenario (e brigante!).

In quegli anni nel sud Italia i Normanni combattevano spesso come mercenari dei Longobardi, ma si impegnavano anche a depredare o a rapire per poi chiedere un riscatto in denaro e magari in terre da amministrare.

😮🔎 8.1280 Roberto non era di stirpe nobile. “Intraprese una carriera fatta di incessanti scaramucce e piccole devastazioni, nascondendosi in caverne sulle colline e compiendo rapine sulle vie principali… (…)

Divenne famoso per i suoi stratagemmi. Una volta riuscì ad entrare in un monastero inespugnabile in cima a una collina, fingendosi morto in un bara trasportata dai suoi per una messa funebre…

➤Jack Lindsay, I Normanni, ed. orig. 1974 (BUR 2002, p.127)

🌙😮 8.1295 Feroci Normanni e raffinati Longobardi

“… i monaci e i pellegrini che si recavano nell’abbazia di Montecassino erano depredati dai Normanni, che abbattevano sistematicamente i vigneti e bruciavano i raccolti.

La gente odiava questi briganti più dei Saraceni…”.

➤Jack Lindsay, I Normanni, ed. orig. 1974 (BUR 2002, p.127)

Invece “dobbiamo ricordare che i Longobardi si erano enormemente raffinati nei costumi e nella cultura.

Erano ormai da oltre quattro secoli nell’Italia meridionale e ne avevano assorbito la civiltà al punto da poter essere considerati i continuatori della latinità dando, anzi, nuovi impulsi a quel mondo romano ormai in decadimento”

➤Astrid Filangieri: Roberto il Guiscardo.

1051-: i beneventani cacciano dalla loro città i signori longobardi, giurano fedeltà alla Chiesa di Roma e nel 1052 l’imperatore Enrico 3’ riconosce a papa Leone 9’ la signoria su Benevento.

Questo “passaggio” di Benevento è stato favorito principalmente dal monaco vescovo-cardinale Umberto da Silva Candida, che allora aveva avuto l’incarico di occuparsi, come vescovo, dei cristiani della Sicilia musulmana, ma lo scontento dei Normanni per il passaggio di Benevento ha reso subito difficile la collaborazione…

➤Enrico Carusi

Nel 1055 i principi longobardi rientrano a Benevento ma resta il riferimento al papa

(Treccani online, Benevento, 1930, a cura di ➤Michelangelo Schipa e altri).

1052: Guaimario 4’ viene ucciso da una congiura organizzata dai suoi cognati: è l’inizio della crisi del principato longobardo di Salerno.

1053: i gruppi normanni presenti, oltre a depredare, stanno anche diventando troppo potenti.

Il papa Leone 9’ (un tedesco dai capelli rossi, dell’Alsazia) teme infine per la sorte di Benevento, da un anno sotto il suo controllo ma nelle mire dei Normanni: allora riunisce vicino a Benevento le truppe mercenarie sveve dell’imperatore Enrico 3’, con gruppi di Longobardi e di Bizantini e insieme tentano di scacciare i Normanni dal sud Italia (battaglia di Civitate, nel foggiano, Puglia, estate 1053).

Il Guiscardo combatte con grande coraggio contro le truppe imperiali, la coalizione anti-normanna viene sconfitta e il papa Leone 9’ viene “accompagnato” dai Normanni dalla fortezza di Civitate a Benevento, prigioniero ma trattato dignitosamente.

1054: il papa resiste per un po’, poi riconosce i nuovi domini territoriali dei Normanni, viene liberato e raggiunge Roma, dove morirà il mese dopo (+ aprile 1054).

1058: Roberto sposa a Melfi la figlia di Guaimario 4’, Sichelgaita di Salerno, principessa longobarda colta e capace, esperta in arti mediche e… politiche: sarà lei a preparare l’incontro a Melfi con il nuovo papa per l’anno successivo.

1058-1059: due anni prima l’imperatore Enrico 3’ era morto (+1056) e il figlio Enrico 4’ aveva solo 5 anni.

A Roma, senza le pressioni imperiali, il gruppo dei religiosi che portavano avanti la riforma nella Chiesa, guidati dal monaco Ildebrando di Soana, riesce a organizzarsi contro le potenti famiglie aristocratiche romaneche consideravano il papato loro proprietà” (➤Jack Lindsay, I Normanni, BUR 2002, ed. orig. 1974, p.130),

e nel 1058-59, tra mille tensioni, i riformatori riescono a far eleggere papa Niccolò 2’ (gennaio 1059-), un vecchio religioso “originario della Borgogna” (➤Annamaria Ambrosioni) e amico della riforma,

il primo papa non tedesco da tempo (gli ultimi 4 papi erano tutti germanici!).

Il nuovo papa convoca subito un sinodo (=assemblea di vescovi, dal gr. syn=insieme e odòs=cammino) per la prossima primavera.

Per avere successo e resistere contro i gruppi avversari l’unica chance che resta è chiedere l’aiuto dei Normanni, che fino a poco prima Ildebrando e molti riformatori consideravano nemici da allontanare!

😮🔎 8.1320  Desiderio, di famiglia nobile longobarda, viene eletto abate del potente Monastero di Montecassino (marzo) e darà un contributo positivo alla nuova politica filonormanna e, con più difficoltà, filobizantina nel sud Italia, nel tentativo di riappacificare l’area.

1059: a Roma il papa riunisce il sinodo nella basilica lateranense (sinodo lateranense, aprile 1059, con 113 vescovi). Il sinodo:

1) dichiara eretica la posizione del religioso Berengario di Tours che, usando la filosofia aristotelica, negava che a Messa il pane e il vino si trasformino davvero nel corpo e nel sangue di Cristo “Per Berengario non avviene realmente alcuna trasformazione, ma il pane e il vino sono solo simboli del corpo e del sangue di Cristo” ➤Wikipedia, Berengario di Tours, dic16

2) vieta per la prima volta in modo esplicito (➤Annamaria Ambrosioni) ai chierici di ricevere chiese o altri benefici ecclesiastici dai laici

3) prende alcuni provvedimenti contro l’immoralità dei preti (concubinato o nicolaismo = sacerdoti che si uniscono con donne) e a favore della loro vita in comune con una Regola che li aiutasse a vivere secondo il Vangelo

4) modifica le modalità di elezione del papato (Decreto In Nomine Domini, che vedremo tra poco)

Poi papa Niccolò 2’ e l’abate Desiderio di Montecassino viaggiano nel sud Italia fino a Melfi (ora nel nord della Basilicata)

e lì organizzano un altro sinodo con i vescovi latini della zona (agosto 1059), in cui:

1) rilanciano anche al sud la Riforma della Chiesa e

2) promuovono la nuova politica di amicizia con i Normanni: Roberto viene accolto dal papa come suo vassallo,

viene nominato “Duca di Puglia e Calabria per grazia di Dio e san Pietro

e, con il loro aiuto futuro, Duca di Sicilia”

e in cambio lui giura di proteggere il papa e la Chiesa di Roma (Trattato di Melfi, 1059) ➤Jack Lindsay.

1061: comincia la lunga guerra in Sicilia tra Normanni e musulmani:

dopo 10 anni Roberto ha il controllo di Messina (1061), Catania (1071) e Palermo (1072) e inizia a riorganizzare l’isola: intanto aveva nominato il fratello Ruggero Gran Conte di Sicilia (1071).

😮🔎 Nel 1130, sotto il figlio Ruggero 2’, nascerà il regno di Sicilia che riunirà tutta l’Italia meridionale.

1077: finito il governo longobardo di Benevento (dal 1051 sotto la protezione del papa), i Normanni, nuova potenza del sud Italia, offrono direttamente Benevento al papa, che entra ufficialmente a far parte delle terre governate da lui.

In dieci anni il normanno Roberto il Guiscardo passa da brigante.. a combattente (e vincitore!) contro un papa… fino a diventare uno dei migliori alleati del papato e in altri dieci anni sconfigge i musulmani di Sicilia e diventa l’uomo più potente del sud Italia.

😮🔎 8.1350 Questo piccolo “impero” normanno dell’Italia meridionale guarderà

1) verso est: prima crociata (1096) e

2) verso sud: creazione verso il 1135 del Regno Normanno d’Africa

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😮🔎 8.1400 La crociata “normanna” (1096)

(Pellegrinaggi Armati 1)

Dopo trent’anni di guerre Normanne-Musulmane in Sicilia, nel 1091 anche Noto si arrende al Gran Conte normanno Ruggero 1’, fratello del Guiscardo: è la definitiva (ri)conquista normanna della Sicilia.

Passano solo cinque anni e c’è il Pellegrinaggio Armato in Terrasanta che secoli dopo verrà chiamato Prima Crociata (1096).

😮🔎8.1430  Che cosa è stata questa crociata? Principalmente è stata:

1) una grande espressione della potenza normanna e

2) il primo grande segnale globale della rinascita europea e

😮🔎 8.1460 La prima Crociata, un fenomeno normanno.

🌙😮 “…il Pellegrinaggio in Terrasanta era stato alle radici della primitiva presenza normanna in Italia… il contributo importante dei Normanni… alla conquista delle Terre d’Oltremare e della Terra Santa…” ➤Salvatore Fodale in: Il Mezzogiorno Normanno-Svevo e le Crociate, Atti delle 14’ Giornate Normanno-Sveve, Università degli Studi di Bari, 2000

🌙😮 “Alleati del Papa, Boemondo 1’, Ruggero 2’ e Guglielmo 2’ di Altavilla (tutti Normanni, e Boemondo è il figlio di Roberto il Guiscardo) furono fra i capi delle prime tre crociate” ➤Wikipedia, Altavilla

😎😕 8.1500 Luigi Russo chiama “equivoco… molto radicato” il dire che i Normanni avevano ambizioni terrene, materiali mentre i pellegrini avevano ambizioni spirituali…

🌙😮 Leggiamo infatti questo brano di una cronaca di quel tempo: “Estote omnimodo unanimes in fide Christi et Sanctae Crucis victoria, quia hodie omnes divites si Deo placet effecti eritis“.

Cioè: “Siate assolutamente unanimi nella fede in Cristo e nella Santa Croce, perché se a Dio piacerà, oggi diventerete tutti più ricchi” Gesta Francorum, cap.9, pp.19-20. (trad. di G.T.)

😮🔎🌙😮 8.1530 Luigi Russo commenta: “Del resto, non bisogna dimenticare che il conseguimento di vantaggi materiali per sé non escludeva la vocazione di difensore della Cristianità, come sapevano gli stessi crociati i quali, prima di uno degli scontri più duri, quello avvenuto nella pianura di Dorileo il 1 luglio 1097, videro circolare tra le loro fila il seguente messaggio proveniente dal consiglio dei capi: ‘siate concordi nella fede in Cristo e nella vittoria della Santa Croce, poiché oggi – se Dio vorrà – vi arricchirete tutti’, una chiara dimostrazione della difficoltà di operare una separazione netta tra fini che oggi definiremmo spirituali e quelli più propriamente temporali. (…)

‘Al tirar delle somme, sembra dunque di poter sostenere che la prima crociata fu un fatto interno alla cavalleria normanna, anzi ad alcune frange di essa, le più giovani ed irrequiete e le meno ricche, potenti e stabilmente insediate sul territorio’.

Questo giudizio, emesso una ventina d’anni fa da Bruno Figliuolo (1986), è ancora oggi pienamente condivisibile alla luce delle ricerche che hanno dato seguito ai pioneristici lavori di Evelyn Jamison (1939) ➤Luigi Russo, I Normanni e il Movimento Crociato. Una Revisione, 2011.

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😮🔎 8.1600 Gli “anni di svolta” e la conclusione delle migrazioni-invasioni

1) per quanto riguarda i Franchi, un anno “di svolta” è il 754, quando il papa incorona Pipino come re dei Franchi e patricius romanorum e poi l’800, quando il papa incorona Carlo Magno come imperatore

2) per quanto riguarda gli Ungari, l’anno “di svolta” è il 1000, quando Stefano viene incoronato re con la benedizione del papa e l’approvazione dell’imperatore

3) per quanto riguarda i Normanni, per l’area italiana l’anno “di svolta” è il 1059, quando il papa nomina Roberto il Guiscardo duca del sud Italia e lui giura di proteggere il papato e la Chiesa.

Ungari e Normanni, da terribili predatori e distruttori diventano alleati del papato e tra i più impegnati a ricostruire la civiltà europea

Potremmo dire che con il 1059 finisce l’età delle migrazioni-invasioni barbariche ➤Joseph Lortz.

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🌟 8.1800  Karl dei Franchi (+814): il sogno dell’impero

Intanto, proprio un barbaro, Karl (in latino Karolus), capo dei Franchi dal 768, aveva resuscitato  il “sogno” di un grande impero universale come quello romano: verrà chiamato Carlo Magno.

😮🔎 8.1800.80  Il re Pipino muore nel 768 avendo già indicato i due figli Karl (il maggiore) e Karlmann (+771, in italiano Carlomanno) come capi del regno dei Franchi. Quando Karlmann muore a soli 20 anni, Carlo concentra su di sé tutto il potere e diventa l’unico sovrano dei Franchi.

🌙😮 8.1800.120 “Il regno di Carlo Magno durò quarantasi anni. Fu un regno lunghissimo, una cavalcata interminabile che s’inoltra nella storia per quasi mezzo secolo (…) quarantasei anni di regno e quarantasei anni di guerre” ➤Gianni Granzotto

Dopo molte battaglie e molte vittorie, nella notte di Natale dell’anno 800 a Roma il papa Leone 3’ (di sua volontà o costretto? non lo sappiamo con certezza) incorona Carlo imperator augustus.

Carlo (felice o scontento dell’incoronazione per mano del papa? non lo sappiamo con certezza) regnerà per 15 anni, fino alla sua morte nell’814 ad Aquisgrana (ora Aachen, in Germania, al confine con il Belgio).

Da una parte il suo impero mostra una continuità ideale con l’impero romano, dall’altra è una grande novità, perché i Romani… non ci sono più! e questo impero è dei barbari Franchi e non è più centrato sul Mediterraneo!

😮🔎 8.1800.150 Per Louis Halphen (1947) il modello di Carlo è soprattutto il regno di re Davide, unto da Dio per mezzo del profeta Samuele (Bibbia: 1′ Libro di Samuele 16, 1-13): lo stesso consigliere Alcuno nelle sue lettere lo chiama Dulcis David, David Amate Deo (=Davide, amato da Dio…), ecc. Secondo Halphen Carlo non aveva in mente una vera e propria idea di impero, per lui era solo una “creazione momentanea” legata alla sua persona eccezionale…

Per Einrich Von Fichtenau (1949) invece il modello di Carlo è Costantino, imperatore romano che unifica l’impero unendo “l’universalismo romano con l’universalismo cristiano” (Pietro Zerbi – Annamaria Ambrosioni). Infatti lascia Roma al papa e costruisce ad Aquisgrana una Seconda Roma, con un Sacrum Palatium che si ispirava al Triclinio Aureo (gr.Chrysotriklinos: la sala del Palazzo Reale in cui si svolgevano i ricevimenti ufficiali) di Bisanzio-Costantinopoli…(ecco qualche dettaglio spiegato da Alessandro Barbero). Anche per Von Fichtenau però, come per Halphen, la vera idea di impero viene elaborata dopo la morte di Carlo…

😮🔎 8.1800.200 Se cerchiamo uno studioso medievale che riflette esplicitamente sull’idea di impero, potremmo iniziare con Agobardo, arcivescovo di Lione (+840), che in una lettera dell’840 scritta a nome del papa Gregorio 4′ in un momento difficile della successione imperiale, spiega che “l’unità dell’impero e della Chiesa si è spezzata perché la lotta tra l’imperatore e i figli ha rotto il sistema unitario universale, la suprema unità politica e religiosa insieme.

Poiché dunque il potere politico è vento meno al suo compito, spetta alla Chiesa intervenire per essere garante di pace e di unità tra i cristiani. Tutti quindi, sia i vescovi franchi sia i contendenti, devono accettare l’intervento autorevole del papa.

Il papa insomma dice che, quando l’autorità imperiale è carente, spetta all’altra autorità del sistema intervenire per ristabilire la pace. Con Agobardo di Liobe siamo così arrivati all’idea di Impero medioevale o ‘Respublica christiana’ o Sacro Romano Impero: tutte espressioni che si equivalgono e stanno a indicare un sistema diarchico (dal gr.=due che comandano) basato sul papa e sull’imperatore. I due poteri devono reggere insieme la cristinanità occidentale e sono corresponsabili del suo governo. Il loro fine è di assicurare pace ed ordine al popolo cristiano” Pietro Zerbi – Annamaria Ambrosioni, Problemi di Storia Medioevale, Vita e Pensiero, ediz. orig. 1977, ristampa della quarta edizione 1989, p.70

😮🔎 8.1800.240 Per le sue coraggiose battaglie contro la superstizione, Agobardo era apprezzato anche dagli illuministi del ‘700.

😮🔎 8.1800.280 Però, quando Agobardo, dal fatto che il Signore vuole che tutti siano uniti nello stesso spirito, deduce che allora evidentemente la diversità delle leggi nazionali presenti nell’impero franco contrasta col messaggio di Cristo (leggi un suo brano), sembra fin troppo “moderno”… 😮🔎 Maggiori info in questa tesi di dottorato di Paola Caruso, 2013, ad esempio p.111 e p. 127

😮🔎 😎😕 8.1880 Che cosa è veramente successo nel Natale dell’800?

Hanno ragione alcune fonti di quel tempo, seguite dallo storico francese Louis Halphen (+1950), a dire che Carlo e i suoi sostenitori avevano organizzato tutto in anticipo, volevano proprio l’incoronazione da parte del papa e quindi il papa ha agito in totale sintonia con Carlo?

Oppure hanno ragione altre fonti di quel tempo, seguite dallo storico austriaco Einrich Von Fichtenau (+2000), a dire che Carlo non è stato felice di ricevere la corona dalle mani del papa? Carlo in realtà avrebbe preferito incoronarsi da solo, senza sembrare sottomesso al papa e all’acclamazione del popolo romano… è stata quindi un’iniziativa del papa non concordata con Carlo?

Secondo Hans Grotz (1923-) queste due fonti medievali si possono mettere insieme: Carlo era d’accordo, ma forse non conosceva con esattezza il rituale dell’incoronazione e dell’acclamazione del popolo romano e avrebbe preferito un ruolo minore per il papa e per il popolo di Roma.

😮🔎 8.1900 Il papa Leone 3’ in ogni caso non era molto potente e non era appoggiato da tutta la gente importante di Roma: nel 799 era stato assalito da un gruppo di nemici e senza l’aiuto dei Franchi sarebbe rimasto in gravi difficoltà.

😮🔎 8.1940 D’altra parte Carlo sente il diritto-dovere di intervenire nelle questioni interne alla Chiesa e lo fa più volte (ad esempio, il concilio di Francoforte voluto da lui sulla questione dell’iconoclastia), fino a creare di fatto una “chiesa di stato” (Reichskirche=chiesa imperiale, ➤Tommaso di Carpegna), ma con un limite: Carlo accetta il principio “prima sedes a nemine iudicatur” (=la prima sede, cioè il Papa, non può essere giudicato da nessuno” G.T.), principio citato anche dal suo consigliere, lo studioso inglese santo Alcuino di York (+804) e difende sempre il papa da accuse e attacchi ➤Pietro Zerbi – Annamaria Ambrosioni, ➤ Joseph Lortz: “Carlo (che per Lortz infatti “non fu un rappresentante del cesaropapismo“) non voleva calpestare i diritti della Chiesa, ma inserirli nello Stato per il bene della totalità“. Formula comunque ambigua…

😮🔎 8.2010 “Chiesa di Stato”, cioè la religione cattolica come religione ufficiale dell’impero: questo modello proveniva culturalmente dalla visione centralistica tipica dell’impero romano e soprattutto dall’impero romano-cristiano che nasce con l’imperatore Costantino (editto di Milano del 330) o meglio che nasce con il successivo Editto di Tessalonica del 380, che rende il cristianesimo religione “ufficiale” dell’impero.

Un modello criticabile, ma che allora come vedremo ha prodotto anche qualche beneficio (ne ha scritto in particolare Giorgio Falco).

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😮🔎😎😕 8.2040 Sacro Romano Impero?

Così lo chiamano i libri scolastici. Ma a quel tempo non si chiamava così.

Le cronache del tempo dicono semplicemente che Carlo a Roma “riceve il titolo di imperatore e di augusto (…) che governa l’impero romano…, re dei Franchi e dei Longobardi” ➤Eginardo, Vita Karoli Magni =Vita di Carlo Magno, datata 817-33?, cap. 28 + fonte dell’801 citata da ➤Jean Durliat

Da una parte Carlo vuole rilanciare l’idea di impero romano che fino ad allora sopravviveva solo a Oriente (Costantinopoli), dall’altra però ha in mente qualcosa di nuovo: i Franchi, barbari del nord, ora cristiani, con Carlo intendono creare qualcosa di nuovo: una casa comune per tutti i cristiani delle terre occidentali, sul modello del grande imperatore Costantino.

Forse anche il pericolo arabo-musulmano spinge Carlo a costruire un impero unitario per difendersi meglio: proprio allora nascono parole come “Carlo Magno padre dell’Europa” ➤Ludovico Gatto, La Grande Storia del Medioevo, 2012.

🌙😮  8.2080 “Sacro Romano Impero” è invece una parola che “si diffonde solo dopo il 1200” ➤Horst Fuhrmann.

🌙😮 8.2100 “In particolare con l’imperatore tedesco Federico 1’ Barbarossa (+1190), nella cancelleria tedesca (=l’amministrazione che lavorava per l’imperatore) si iniziò a definire ‘sacro’ l’impero: 😎😕 la denominazione stessa di ‘Sacro impero’, con cui generalmente si indica l’impero medievale fin dall’età di Carlomagno è un uso improprio, mentre è (…) una novità che compare tra il 1100 e il 1200, basata (oltre che sulla polemica antipapale, più volte rinnovatasi in questo periodo) su una utilizzazione della terminologia imperiale romana tardo-antica, favorita anche dalla contemporanea riscoperta del diritto romano così come l’aveva codificato l’imperatore d’Oriente Giustiniano, per cui, per esempio, le leggi degli imperatori tedeschi furono anch’esse dette ‘sacre” ➤Treccani online, Sacro Romano Impero

🌙😮 8.2400 “Rex pater Europae” (=re padre dell’Europa), così già nel 799 un anonimo poeta chiamava Carlo.

🌙😮 8.2460 Commenta Alessandro Barbero: “L’incoronazione imperiale di Carlo Magno non determinò, ma sancì la nascita di uno spazio politico nuovo, che a distanza di oltre mille anni continua ad apparirci familiare: un’Europa in cui la Francia e la Germania sono i partner principali, e in cui l’Italia padana è più integrata del Mezzogiorno (=sud Italia), la Catalogna più del resto della Spagna, mentre la Gran Bretagna continua a esserle in qualche misura estranea.

Questa Europa nordica e continentale, latino-germanica per cultura, ma diffidente verso le regioni mediterranee e quasi del tutto priva di memoria verso quelle grecoslave dell’Est, è un’eredità che ci ha lasciato Carlo Magno.

E non è affatto un caso che ancora oggi il cuore e il cervello dell’Unione battano a Bruxelles, a Strasburgo, a Maastricht, nel cuore dell’antico paese franco” ➤Alessandro Barbero, Carlo Magno. Un padre dell’Europa, ed. orig. 2000, Laterza, 2006

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🌟 8.3100 Perché tutto si ricostruisce non più sul Mediterraneo, ma a partire dall’Europa del nord?

1) perché le migrazioni dei “barbari” sono migrazioni di nomadi “di terra”, di guerrieri a cavallo e di pastori, non di gente di mare (solo i Normanni sono navigatori, ma del lontano Nord)… e proprio le tribù germaniche, che non sono genti mediterranee, avranno un ruolo di primo piano…

2) perché il Mediterraneo, proprio all’epoca di Carlo Magno, viene progressivamente conquistato da un’altra civiltà: quella musulmana ➤Henri Pirenne, ➤Lucien Febvre

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😮🔎 8.3180  Vicende e fatti notevoli di Carlo Magno:

1) nel 774 Carlo sconfigge i Longobardi in Italia e proprio a Pavia, l’ex capitale del regno longobardo, mentre si mette sul capo la Corona Ferrea viene acclamato come “Gratia Dei Rex Francorum et Langobardorum et Patricius Romanorum” = per grazia di Dio re dei Franchi e dei Longobardi.

😮🔎 8.3200 Gli stretti rapporti di Carlo con l’Italia si vedono anche dal fatto che nella sua vita viene in Italia 5 volte, di cui 4 fino a Roma ➤ Joseph Lortz

🌙😮 8.3260  774:Adelchi, il figlio del re longobardo Desiderio, trovò rifugio presso i Bizantini. Desiderio e la moglie furono deportati in Gallia. Carlo si fece chiamare da allora Gratia Dei rex Francorum et Langobardorum (…), realizzando un’unione personale dei due regni.

Carlo mantenne le Leges Langobardorum, ma riorganizzò il regno sul modello franco, con conti al posto dei duchi” ➤Wikipedia, Regno Longobardo, gen17 (voce con stella dorata, cioè Voce In Vetrina secondo gli standard di Wikipedia)

2) Carlo stringe una grande alleanza con il papa e soprattutto con i moltissimi monaci dei tanti monasteri sparsi in tutto il suo regno

🌙😮 8.3280 Carlo, che nel 787 aveva visitato l’abbazia benedettina di Montecassino “ …) dopo essere stato ispirato durante una visita a Montecassino, Carlo Magno richiese delle trascrizioni della Regola di san Benedetto (…) e la promosse in tutta l’Europa occidentale (…) Una di queste molte trascrizioni originali della Regola sopravvive ancora oggi”. ➤dal sito dell’abbazia di Montecassino (lievemente semplificato)

Da allora, per secoli, l’Europa monastica sarà largamente benedettina” ➤Salvatore Pricoco

😮🔎 8.3300 Perché Carlo Magno e più avanti il nuovo Impero medievale farà affidamento sui vescovi e sui monaci per amministrare l’impero?

Perché:

1) a quel tempo vescovi e monaci erano di solito le persone più istruite, preparate e oneste a disposizione. E i vescovi erano utilizzati come funzionari pubblici già dall’impero romano…

2) godevano in genere di stima presso il popolo, che riconosceva la loro autorevolezza

3) non avevano figli e quindi alla loro morte, (anche quando prevarrà l’ereditarietà dei feudi), le terre eventualmente date a loro come feudi ritornavano all’imperatore, che era così libero di scegliere nuovi amministratori senza subire pressioni da padri desiderosi di lasciarle ai figli maggiori.

3) Carlo costruisce un impero con poco centralismo legislativo: in genere Carlo accetta le leggi e le usanze di ogni popolo del suo regno.

4) Gli storici parlano di “Rinascimento carolingio” o rinascita carolingia, soprattutto dal punto di vista culturale: Carlo promuove ovunque, con la collaborazione di vescovi e di monasteri, la nascita di scuole e di biblioteche.

😮🔎 Lo storico francese Pierre Riché (1921-) parla di tre rinascite: con Carlo Magno, con i suoi successori, e con Ottone che darà vita al vero impero medievale (962-)

5) Dal nord della Germania, i barbari germanici Sassoni si ribellano più volte a Carlo e lui alla fine li sconfigge e li costringe a seguire le leggi dell’impero e il Cristianesimo rinunciando alla loro “adorazione dei demoni” (in effetti Horst Fuhrmann spiega che tra loro c’erano ancora molta credenze pagane). Il suo consigliere, santo Alcuino di York, però, gli raccomanda di convertire con la persuasione e non con la spada e gli ricorda che la fede non può essere trasmessa con la costrizione, ma attraverso missionari e santi.

😮🔎 8.3300.100 “A partire dal 772 Carlo Magno reagì alle incursioni sassoni distruggendo il santuario di Irminsul e abbattendo l’albero che, secondo la credenza sassone, sosteneva la volta del cielo.

I Sassoni, come risposta, distrussero il monastero di Fritzlar e saccheggiarono il centro episcopale di Büraburg.

Carlo Magno dichiara allora la “guerra totale” contro i Sassoni nel 776…”. ➤Wikipedia italiana, Sassoni, mag16 (ma 😎😕 “guerra totale” è un’espressione inadeguata, non c’era la volontà predeterminata di sterminarli tutti… e infatti i Sassoni dopo ci sono ancora e conteranno molto…)

😮🔎😎😕 8.3300.180 Carlo fece uccidere molti Sassoni ribelli, ma “sicuramente esagera” la fonte medievale che dichiara che nel 782 Carlo fece uccidere 4500 Sassoni in un solo giorno a Verden, vicino al fiume Aller

Horst Fuhrmann (1987). Anche ➤Martin Lintzel (+1955), ➤Dieter Hägermann (+2006) e ➤Matthias Becher (1959-) ritengono esagerata questa cifra.

😮🔎 8.3300.230 In genere gli storici tedeschi tendono a ritenere troppo alto questo numero, di cui l’unica fonte sono due versioni degli Annales del regno dei Franchi. Non sembra quindi così evidente che 😎😕 “ci sono abbastanza testimonianze storiche sufficienti per crederci” come afferma invece il sito Cronologia.Leonardo.it. Lo storico italiano Alessandro Barbero (➤Carlo Magno. Un padre dell’Europa, ed. orig. 2000, Laterza, 2006, pp.50-51) sostiene comunque la verosimiglianza della cifra e parla semplicemente di “controversie” tedesche legate alla passata ideologia nazista (spiegando che infatti raggiunsero il culmine negli anni Trenta), 😎😕 però l’età di quasi tutti gli storici che abbiamo citato non corrisponde…

😎😕 8.3300.260 Lo storico francese Jacques Le Goff nel suo La Civiltà dell’Occidente Medievale, ediz. orig. 1964, Einaudi, 1981, p.50 riporta semplicemente la cifra senza alcun dubbio e Wikipedia italiana (giugno 2016) dice in modo un po’ scorretto che “tutti gli storici” (😎😕) hanno respinto il tentativo di considerare esagerata questa cifra…. Più ricca ed equilibrata sembra Wikipedia inglese, mentre… non esiste una voce francese (gen17).

😎😕 8.3300.290 Ricordiamo che i nazionalsocialisti tedeschi (=nazisti) disprezzavano Carlo Magno come “macellaio dei Sassoni”, Sassoni che per loro erano di pura “razza nordica”: “la gioventù hitleriana cantava lodi ai ‘Sassoni, incrollabili e fedeli alla patria: salve, stirpe del duca Vitichindo!” ➤Horst Fuhrmann

Però, 150 anni dopo, proprio da questo popolo un tempo ribelle e trattato troppo duramente da Carlo, uscirà un Sassone che riprenderà l’idea dell’Impero Universale…

😮🔎 8.3350 A un certo punto Carlo Magno e il califfo di Baghdad Harun Al-Rashid (+809) arrivano ad allearsi per contrastare i nemici comuni: i capi musulmani della Spagna

che erano Omayyadi discendenti dell’unico sopravvissuto alla strage che fecero gli Abbasidi nel 755 quando fondarono il loro nuovo centro di potere a Baghdad,

e i Bizantini che non volevano riconoscere l’autorità di Carlo in Italia.

📚📖 😮🔎 8.3380 Intanto, antiche storie orali persiane e indiane si arricchiscono di episodi e arrivano a formare 📚📖 Le Mille e Una Notte, famosa “storia di storie” che ogni notte, per sfuggire alla morte, Sharazad racconta a Shariar, il re di Persia…

😮🔎 8.3460 Siamo nel “periodo carolingio e postcarolingio”: tentativi di ricomporre il potere frammentato, reti feudali, ecc.

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😮🔎 8.3460.200 Ripresa economica in Italia

🌙😮“Il momento di inizio della ripresa economica in Italia (dopo la crisi che era iniziata con la Guerra Gotico-Bizantina: 535-554) è discusso.

Io proporrei una data vicino all’800, altri preferiscono il 750 o addirittura il 700“ ➤Chris Wickham

😮🔎 8.3600 Con Carlo Magno nasce anche il mondo feudale.

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(   )) Reti Feudali 1: gli inizi)

I  diretti collaboratori di Carlo, legati a lui da un patto, sono chiamati vassalli.

😮🔎 8.3680 Vassallo deriva dal lat. vassus, che a sua volta deriva dal celtico gwass che significa “compagno di battaglie” oppure “servo”.

Questi nuovi vassalli sono l’inizio della nuova aristocrazia medievale, fondata soprattutto sul valore in guerra, sull’onore e sulla fedeltà.

😮🔎 8.3720 Dominus

Questi vassalli di Carlo sono chiamati nelle fonti medievali vassi dominici (pronuncia domìnici) = cioè vassalli del dominus.

Tra gli antichi Romani il dominus era il padrone, cioè colui che aveva la proprietà (lat. dominium) su una cosa, su un servus (=schiavo), ecc.

Più avanti, ad esempio con l’imperatore Teodosio (+395), il dominus è l’incaricato pubblico della raccolta delle tasse in una determinata zona ➤Jean Durliat.

Nel mondo medievale un dominus è un signore, cioè un capo, uno che ha un potere, di solito un potere che in origine deriva dal valore militare. Con i patti feudali, questo potere sarà sempre più legato al controllo di grandi territori chiamati feudi.

Il patto tra Carlo e i suoi vassalli si chiama commendatio (pronuncia “commendàzio”): la commendatio nel mondo barbaro era l’atto di affidarsi a un capo ed è un vincolo giuridico di reciproca fidelitas (fedeltà).

I sovrani franchi (Pipino e soprattutto suo figlio Carlo Magno) per primi uniscono l’usanza franca dell’affidarsi a un capo (commendatio) con la concessione di terre da amministrare (beneficium).

In pratica un collaboratore di Carlo si affida (=commendatio) alla sua protezione e lo aiuta e Carlo gli concede una terre da governare (beneficium): ecco i primi patti feudali.

😮🔎 8.3760  Per riassumere le parole-chiave dei patti feudali:

“Le contee e marche in cui è suddiviso l’impero di Carlo Magno sono cedute in godimento (lat. beneficium = beneficio) in cambio di un giuramento di fedeltà (lat. commendatio o homagium = omaggio):

il rapporto che si stabilisce con questo accordo reciproco è detto vassallaggio (lat. vassallagium).

Le proprietà date in beneficio con una solenne cerimonia (lat. vestitura o investitura = italiano “investitura) costituiscono il feudo

➤Renzo Rossi, con integrazione dei termini latini usati a quel tempo

😮🔎 8.3790  Vestitura – investitura: significa che “un’autorità superiore conferisce a qualcuno un ‘vestito’, cioè il godimento di un diritto che è garantito, appunto, dall’autorità del concedente“. Dal blog di Emanuele Conte (Storia del Diritto Medioevale e Moderno, Università di Roma 3)

Questi patti si moltiplicano e si diffondono creando gerarchie, sottodipendenze e incroci, fino a formare vere e proprie reti di patti feudali: una specie di web personale e fisico basato su terreni, protezione e fedeltà.

😮🔎 8.3790.70  Alla morte dei vassalli le terre non passavano ai loro figli, ma ritornavano al signore, che sceglieva di lasciarle ai loro figli (se le meritavano) o ad altri vassalli. Progressivamente però, questa “libertà” del signore verrà combattuta dai vassalli, che tenteranno di rendere ereditaria la concessione dei feudi.

😮🔎 8.3800  La terra ormai era la sola vera fonte di ricchezza: una terra in cui vivere, una terra da coltivare, da proteggere e da estendere…

Nel caos sociale e politico che ne segue, emergono tanti poteri locali, diversi tra loro.

😮🔎 8.3860  Un esempio di patti tipici del mondo medievale?

Ad esempio, un proprietario di terreni in gamba cercava di garantire a lui e alla gente che viveva nelle sue terre una sicurezza che nessuno stato garantiva più e piano piano diventava sempre più forte.

Allora magari una famiglia di contadini che confinava con quei terreni e che da sola non poteva garantirsi la sicurezza, si rivolgeva a questo grande proprietario potente che poteva permettersi di mantenere uomini armati al suo servizio: lui magari accetta di difendere questa famiglia e in cambio loro lavoreranno parte delle sue terre e gli daranno una parte del raccolto. Questo “affidarsi” a un proprietario potente è chiamato commendatio (o accomentatio).

Questo garantisce la famiglia di contadini e rende il proprietario sempre più ricco, quindi sempre più in grado di proteggere chi ne abbia bisogno. Allora magari arriva un’altra famiglia, ecc.

Insomma, ciascuno ha un vantaggio.

Il sistema si diffonde, con mille soluzioni e accordi diversi a seconda delle situazioni e delle usanze locali. Possiamo chiamare questo sistema “economia curtense” (=delle corti).

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😮🔎 8.3900  Schema 8-40   Il patto )) feudale

non: lavoro ↔ denaro come nei nostri giorni,

ma fedeltà ↔  protezione (e la terra su cui vivere e di cui vivere!)

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😮🔎 8.4000  Come Carlo organizza il suo impero.

Carlo Magno opera una prima suddivisione del suo impero in oltre 300 contee (➤Renzo Rossi), ognuna governata da una sua persona di fiducia chiamata conte (lat. comes, plurale comites =compagno, collaboratore), capo, giudice e comandante militare, direttamente dipendente dall’imperatore.

Le terre di frontiera, in cui il controllo dei Franchi era ancora agli inizi e la difesa militare era quindi importantissima, vengono chiamate “marche” e sono “veri e propri governi militari” (➤Jacques Heers) e messe sotto il controllo di un marchese o margravio (scelto spesso tra i capi di quel luogo): es. la Marca di Spagna, cioè più o meno la Catalogna, la Marca di Bretagna , la Marca di Sassonia, la Marca di Pannonia, di Baviera, del Friuli, ecc.

😮🔎 8.4000.80 La Marca di Bretagna era una striscia di terra che divideva il regno franco dalla penisola di Bretagna. Nella penisola vivevano delle tribù di bretoni, cioè celti che erano emigrati dalle coste inglesi e che non avevano mai accettato il dominio franco (ma che verranno progressivamente controllati dai nuovi arrivati, i Normanni): vedi MAP-8.100.

😮🔎 8.4000.120  Britannia: il navigatore greco Pitea (+310 pdG) ha chiamato queste isole pretannikai nisoi (=isole Pretannikai). La parola potrebbe derivare dal celtico: “alcuni la collegano con la voce celtica Buit, che significa dipinti (lat. picti), altri, forse con maggiore probabilità, con la radice phret, che si ritrova nel latino fretum ‘stretto‘; secondo quest’ultima etimologia i Britanni sarebbero i ‘popoli dello stretto’, cioè del canale della Manica: così si spiegherebbe perché lo stesso nome ritorna su ambedue le rive del canale” ➤Giovanni Pinza – Léopold Albert Constans

😮🔎 8.4000.170 I testi antichi usano anche la parola Albion che indica l’isola di Gran Bretagna. Le fonti greche e romane parlano anche dei Caledoni (tribù celtiche) e della Caledonia (nella parte settentrionale di Albion). Pitea racconta anche di aver visto, a sei giorni di navigazione più a nord, l’isola di Thule (=Islanda? Shetland?), spiegando che è tra mari di ghiacci e che lì il sole non tramonta mai…

😮🔎 8.4000.230 Il capo più famoso della marca di Bretagna è stato Roland (Orlando), diventato poi 📚📖 l’eroe leggendario:

1) della Chanson de Roland (verso il 1050? il manoscritto più antico che abbiamo trovato di questa storia è anglo-normanno e risale a poco dopo il 1100…)

2) dell’Orlando Innamorato (1483) dello scrittore e conte emiliano Matteo Maria Boiardo (che vive nelle corti dei signori di Este o Estensi)

3) dell’Orlando Furioso (1532) dello scrittore emiliano Ludovico Ariosto (nobile, il padre era comandante militare alla corte degli Estensi a Reggio Emilia).

😮🔎 8.4000.300 Chi ha insegnato al giovanissimo Boiardo l’amore per la cultura? “Suoi precettori furono suo nonno (uomo di grande cultura, tanto che, a oltre 70 anni, si era iscritto a un corso di diritto canonico per curiosità ed interesse di apprendere) e un certo sacerdote di nome Bartolomeo da Prato” ➤Wikipedia, Matteo Maria Boiardo, gen17, lievementte semplificato

😮🔎 8.4000.400 “Accanto a contee e marche, persistevano nel sistema amministrativo carolingio i ducati, guidati da duchi, che corrispondevano alle antiche ripartizioni territoriali del Regno Franco, come il ducato di Aquitania e il ducato di Borgogna, o a territori nuovi abituati da secoli a una larga autonomia, come il ducato di Baviera

➤Alessandro Grittini – Luca Franceschini, con contributi e coordinamento editoriale di Robi Ronza, Narrare la Storia. volume 1: Il Medioevo, Itaca, 2014, p.121

Carlo nomina degli ispettori chiamati missi dominici (=lat. inviati, rappresentanti del dominus, cioè di Carlo) con l’incarico di visitare le varie contee e poi riferire direttamente a lui come vanno le cose: i missi viaggiano a due a due (un laico e un vescovo), sistemano e regolano le questioni civili e religiose, fino a  “licenziare” i conti e signori che non rispettano le leggi… anche se qualche volta succede che si fanno corrompere…

Tutti questi funzionari costituiscono progressivamente una nuova aristocrazia (nobiltà) che lentamente sostituisce quella precedente (romana), ormai frammentata e indebolita.

Ogni anno, in primavera, l’imperatore convoca in una città del regno tutti i “grandi” del regno, cioè tutte le persone più importanti, laici ed ecclesiastici, conti e marchesi, vescovi, abati e vassalli senza incarichi pubblici, che gli riferiscono di quanto era avvenuto nell’anno trascorso nella vita del regno e discutono con lui sulle questioni all’ordine del giorno: quello che si decide in queste assemblee, chiamate Campi di Maggio (grandi assemblee che si tenevano in primavera), viene poi formalizzato dai giuristi nei Capitolari (raccolte di ordinanze suddivide in “capitoli”), che si aggiungevano alle leggi vigenti (e a volte le riordinavano interamente) nelle varie zone dell’impero.

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❄🌂 8.4060 Dal 950 al 1250 il clima si riscalda, con temperature simile a quelle di oggi: è il Medieval Warm Period o Medieval Climate Optimum.

❄🌂 😮🔎 8.4100  O forse il clima si è riscaldato già dall’800: guarda ad esempio http://meteolive.leonardo.it/news/Le-vostre-lettere/27/optimum-climatico-medievale-bufala-o-verit-/27659/

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😮🔎 8.4120 Come finisce l’impero di Carlo Magno?

Finisce con… la nascita dell’Europa!

Carlo costruisce un impero, che con fatica alla fine viene riconosciuto anche dai Romani di Oriente (verso l’812), però nel suo testamento (divisio regnorum, 806), Carlo segue l’uso dei Franchi e… suddivide l’impero tra i suoi tre figli!

😮🔎 8.4120.100 Solo con gli accordi dell’811 e dell’812, dopo più di 10 anni di trattative (e anche un po’ di ricatti…), l’impero romano d’Oriente, attaccato dai Bulgari e dagli Arabi musulmani e preoccupato per Venezia che stava passando dalla parte dei Franchi, riconoscerà finalmente a Carlo il titolo di “basileus” (=imperatore ➤Ludovico Gatto, ➤Jean Durliat): quindi solo 2 anni prima della sua morte (814).

Carlo quindi fa rinascere il sogno dell’impero, ma nei fatti appena lo ricostruisce è il primo a farlo nuovamente dissolvere… come un sogno quando ti svegli.

😮🔎 8.4120.200 Dopo la morte di Carlo, a soli 50 anni dalla sua incoronazione, in seguito a molti contrasti e morti premature dei suoi figli e nipoti, c’è un accordo di spartizione tra i tre nipoti Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico, alleati (Giuramento di Strasburgo, 842) contro Lotario, l’altro nipote, che aveva cercato di combatterli.

Questo patto è chiamato trattato di Verdun (843, pronuncia più o meno “verdon”, ma con una “o” che è quasi una “e”): in questa suddivisione tra Regno dei Franchi Occidentali, Regno dei Franchi Orientali e, in mezzo, regno di Lotaringia (dal lat. Lotharii Regnum: MAP-8.130 1 e 2) si vedono già quelle che saranno secoli dopo:

1) la Francia moderna,

2) la Germania moderna

3) e una zona intermedia tra Francia e Germania, che va a Lotario, figlio primogenito, che quindi ha il titolo di imperatore: “una striscia di territorio che ebbe nome Lotaringia (dal nome di Lotario) e andava dal Mar del Nord al Mediterraneo, comprendendo le due capitali dell’impero, Roma ed Aquisgrana” ➤vecchia Treccani online, Verdun

😮🔎 😮🔎 8.4120.300 poi con la morte di Lotario (+855), la Lotaringia viene divisa in tre parti: Lotaringia vera e propria (più o meno la alta e bassa Lorena), Borgogna e Italia, affidate ai suoi tre eredi ➤Ernst Erich Metzner

😮🔎 8.4120.400 Nella lingua comune del tempo la parola Lotharingia nell’area francese si è trasformata in Lohereigne, poi Lorraine (Lorena)

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😮🔎 MAP-8.180 Impero di Carlo e Trattato di Verdun (843):

Questa pagina di Oilproject contiene spiegazioni e mappe dell’impero e della sua successiva spartizione.

Verdun: la suddivisione si può guardare anche in questa mappa di Limes online oppure in questa.

😮🔎 8.4200 Il conte Nithard (+845) ci ha lasciato un testo di storia scritto in latino che riporta anche il giuramento di Strasburgo (+842) e così scopriamo che questo giuramento non è stato pronunciato in latino: è uno dei primi esempi scritti dell’antica lingua francese e dell’antica lingua tedesca: il latino probabilmente non era più comprensibile dai soldati presenti che dovevano ascoltare e confermare il giuramento…

😮🔎 8.4260 “Carlo, di lingua proto-francese, giurò in (…) tedesco antico, per farsi meglio comprendere dalle truppe di Ludovico; quest’ultimo, di lingua germanica, giurò nella lingua (…) del fratello.

I rappresentanti dei due eserciti, poi, giurarono ognuno nella propria lingua” ➤Wikipedia, Giuramento di Strasburgo, ag16 (interessante, ma al momento senza note e senza bibliografia: comunque riporta anche il testo del giuramento…)

😮🔎 8.4300 “Col trattato di Verdun appaiono così, sulle rovine dell’impero carolingio, le prime incerte strutture di quella che poi sarà l’Europa moderna”. ➤ Vecchia Treccani online, Verdun

😮🔎 8.4330 Pietro Zerbi che la “bilateralità del rapporto vassallatico” (=non solo il vassallo ha obblighi verso il signore, ma anche il signore ha obblighi verso il vassallo) è “la radice del sistema parlamentare (…) il signore che mancava ai suoi impegni perdeva il diritto alla fedeltà dei vassalli.

Il suddito quindi aveva il diritto di resistere al sovrano se questi non manteneva i suoi obblighi.

I primi parlamenti europei, secondo il Bloch, sono proprio gruppi di sudditi, all’origine solo alti (=importanti) feudatari che si riuniscono per far valere i propri diritti dei confronti del sovrano

➤Pietro Zerbi – Annamaria Ambrosioni, Problemi di Storia Medioevale, Vita e Pensiero, ediz. orig. 1977, ristampa della quarta edizione 1989, p.96

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😮🔎 8.4380:  887-911: si dissolve l’impero di Carlo Magno e “nasce la storia tedesca

Nel novembre dell’887 l’imperatore Carlo 3’era da poco riuscito a riunificare l’impero, ma i Normanni attaccano le terre dell’impero senza sosta e Carlo è molto malato (epilessia? paralisi alle gambe?): allora a Francoforte un’assemblea degli uomini più importanti dell’impero 1) decide di togliergli il titolo imperiale: Carlo 3′ morirà poche settimane dopo, nel gennaio dell’888 senza eredi legittimi e riconosciuti come tali dai nobili Franchi. Ecco, possiamo dire che questa è la “rapida fine dell’impero carolingio ➤Gregorio Penco

Sempre nel 887-88 a Francoforte l’assemblea dei nobili “non vuole assolutamente un re Franco dell’ovest” e 2) elegge “un discendente della linea franca orientale in Baviera“, Arnolfo di Carinzia, che aveva valorosamente combattuto i Normanni in Belgio: “la sua elezione segna la nascita della storia tedesca” ➤Ernst Erich Metzner

Nel 911 con la morte di Ludovico 4′ si estingue la dinastia orientale dei Carolingi: “il regno dei Franchi giunge così alla sua dissoluzione”  ➤Ernst Erich Metzner

Quando, 100 anni dopo il trattato di Verdun dell’843, rinascerà un impero, e questa volta sarà un impero duraturo, avrà il suo centro più a est, nel nascente mondo germanico, e non comprenderà più la Francia.

Nei secoli infatti i suoi centri di potere non saranno più Aquisgrana, Francoforte, ecc. ma saranno più a est: Berlino, Vienna.

Anzi, sarà proprio la Francia nei secoli medievali uno dei principali nemici dell’impero.

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🌙😮 8.4420  Il trattato di Verdun (843) e la Lotaringia.

Ecco come Maurizio Scagliotti presenta “…l’importantissimo Trattato di Verdun.

Qui i nipoti di Carlomagno si presero ciascuno una porzione dell’impero. Lotario, il fratello maggiore, tenne per sé la parte centrale, dove nei secoli successivi sarebbero poi sorti i Paesi Bassi, l’Alsazia, la Lorena, la Borgogna, la Provenza e l’Italia, nonché il titolo imperiale, oramai del tutto onorifico poiché ad esso non corrispondeva più un potere reale.

Ludovico ricevette la parte orientale, gran parte della quale divenne poi la Germania;  Carlo, infine, quelle terre che in seguito vennero a costituire gran parte della attuale Francia.

Come è facile osservare, il territorio della Lotaringia non teneva in alcun conto né le frontiere naturali e neppure i diversi popoli che abitavano queste terre.

Tale divisione non venne però percepita in quel tempo come una scelta abnorme o cervellotica, dal momento che il potere reale veniva esercitato dai grandi feudatari e quindi il rapporto del popolo con i centri di potere non subiva significativi cambiamenti dalla nuova divisione dell’impero.

Tuttavia questo trattato pesò profondamente nei secoli a venire sulle vicende dell’Europa.

Pochi decenni dopo la sua firma, infatti, i re germanici riuscirono ad annettersi senza grandi difficoltà gran parte della Lotaringia stessa, ossia quella parte che oggi conosciamo come Francia occidentale (compresa la Provenza) e Belgio.

La politica parigina, di conseguenza, lavorerà per secoli allo scopo di recuperare tutti questi territori, dando origine così a un confine, quello franco-tedesco, perennemente instabile, come testimoniano ancora gli eventi bellici della prima metà del secolo scorso.

Allo stesso modo, non mancheranno nella storia tentativi volti a ridare alla Lotaringia una sua indipendenza politica rispetto alla Francia e alla Germania; tentativi peraltro falliti dopo significativi e duri conflitti soprattutto nell’ultimo scorcio della Guerra dei Cent’Anni del Quattrocento”.

➤Maurizio Scagliotti, dispensa di storia ad uso dei suoi studenti di Liceo (lo ringrazio per avermene inviato una copia e per avermi consentito di citarla)

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😮🔎 8.4460  Che cosa è stato l’impero di Carlo?

Se il mondo antico è il rapporto continuo tra:

1) Oriente Mediterraneo (Turchia, Palestina, ecc.),

2) Egitto e Nordafrica e

3) coste mediterranee settentrionali (Grecia, Italia, Francia, Spagna ecc.), con il mar Mediterraneo come centro di interscambio,

allora in questi anni si vede davvero che il mondo antico è finito: è questa la tesi dello storico belga Henri Pirenne (+1935).

D’altra parte, è vero che tante istituzioni, regole e usi proseguono senza cambiare molto, come ripeteva lo storico austriaco Alfons Dopsch (+1953), che affermava invece (😎😕 opponendosi alla tesi di Pirenne in modo eccessivo?) la continuità tra impero romano e impero di Carlo.

Ora l’impero di Carlo è contrapposto all’Oriente (Impero di Costantinopoli)

e non c’entra più nulla con il NordAfrica:

qualcosa è davvero cambiato…

🌙😮 8.4490 Secondo lo storico francese Lucien Febvre (+1956) il tentativo di Carlo Magno avrà comunque almeno una conseguenza significativa: “l’Impero Carolingio è tagliato fuori dal Mediterraneo. L’Impero Carolingio è essenzialmente terrestre. Ma non è questa la sua caratteristica essenziale.

L’Impero Carolingio è nordico. Ha il suo cuore, il suo centro, la sua capitale, nel Nord, in una regione pressoché barbara. Esso si estende al di là del Reno, che era stato il confine di Roma, in terra barbara e pagana.

E integra i paesi che porta così con sé, i paesi nordici, nella sua formazione, unendoli ai vecchi paesi, tutti impregnati di civiltà mediterranea”.

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🌙😮 8.4580  La novità del tentativo di Carlo Magno.

Qualcosa di nuovo, anche se di non ben definito, c’è, come spiega lo storico italiano Giorgio Falco, e non è solo il collegamento tra il mondo europeo germanico e un parte del mondo mediterraneo che ricordava Lucien Febvre.

Il mondo preparato dal regno e dall’impero di Carlo Magno, anziché stabile assetto politico, è Regnum Cristianitatis, come lasciò scritto Alcuino, o anche Christiana Religio, come si legge nelle monete dell’imperatore: fine del vecchio Occidente delle invasioni, degli stanziamenti germanici, delle pretese dell’Oriente bizantino.

E’ esaltazione di quei valori civili e religiosi che davano titolo alla conquista, fondazione dell’Europa, prima cosciente manifestazione unitaria dell’occidente cristiano e romano

➤Giorgio Falco, La Santa Romana Repubblica. Profilo storico del Medioevo, 1936

🌙😮 😎😕 8.4520 “Facendosi incoronare dal Papa, Carlo Magno non guardava all’avvenire, ma al passato. Il suo modello era l’Impero romano.

Più che creare una civiltà futura, voleva far rinascere l’antica civiltà romana, rianimandola grazie al cristianesimo (…) Ebbe comunque grandi progetti che in parte riuscì a realizzare, contribuendo a fondere i latini e i germani, la tradizione romana con quella barbara (…) fu indubbiamente uno dei fondatori della civiltà medievale, sebbene fosse un guerriero violento e sanguinario come prova lo sterminio dei Sassoni. (…) ma non un padre dell’Europa

Jacques Le Goff (+2014). 😎😕 Ma Carlo fu davvero solo questo?

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😮🔎 8.4660  912-: tra Baghdad, Tunisia-Egitto e Spagna,

i Califfi ora sono tre!

In Tunisia nel 910 il siriano Ubaidallah al-Mahdi (=Il Ben Guidato, +934) assume il titolo di Imam (=guida) e Comandante dei Credenti: in pratica viene proclamato Califfo e per la prima volta esisteranno in contemporanea nell’islam più califfi: quello abbaside a Baghdad e questo, che viene chiamato fatimide

pronuncia fatimìde, una corrente islamica sciita ismailita che affermava di discendere da Fatima, figlia di Maometto

Se consideriamo anche il “nuovo” califfo di Al Andalus (Spagna, 912-), i califfi ora sono addirittura tre!

😮🔎 8.4700 Ubaidallah al-Mahdi, alleato ad alcune tribù berbere del Nordafrica, nel 921 inaugura la capitale del suo regno, che prende il nome da lui: Mahdia (in Tunisia). Tenta più volte di invadere l’Egitto, primo passo per poi attaccare direttamente il califfato abbaside di Baghdad, ma non ci riesce.

Nel 966 un suo successore riesce a conquistare l’Egitto e fonda Il Cairo (al-madinat al-qahira = la città vittoriosa / conquistatrice, cioè la città che avrebbe conquistato tutto il mondo islamico e abbattuto il potere abbaside: Wikipedia, Il Cairo, agosto 2016), che dal 973 sarà la nuova capitale del loro impero.

I Fatimidi dall’Egitto manterranno per un po’ il controllo indiretto sul NordAfrica: dall’Egitto, vero centro del loro potere, cercheranno invano di conquistare la Siria per arrivare alla Mesopotamia-Iraq e sconfiggere gli Abbasidi di Baghdad.

L’Egitto sarà governato dai musulmani fatimidi fino al 1171, quando il grande sovrano curdo musulmano Saladino (Salah al-Din Yusuf ibn Ayyub, il sultano che Dante non posiziona nell’inferno!) prenderà il potere e riporterà l’Egitto sotto gli Abbasidi di Baghdad, che lo nomineranno Sultano di Egitto e Siria.

😮🔎 8.4740 I musulmani fatimidi fin dall’inizio “si presentano come mahdi, conservano una da’wa che non è per tutti ma per i soli ‘iniziati’ e mantengono il segreto sulla loro dottrina”  (➤Robert Mantran, semplificato) vivendo separati dal resto della popolazione.

😮🔎 8.4740.100  Il Mahdi nell’islam sciita

🌙😮“Secondo il credo sciita il Mahdi è vivo per volontà di Dio, ma si nasconde agli occhi dell’umanità.

Egli guida in maniera occulta la comunità dei musulmani ed è l’ultimo uomo prescelto da Dio (baqiyato’llah) e ‘segno’ (hojjat) di Dio per gli uomini di ogni tempo.

L’imām Mahdi nella sua missione riapparirà un giorno agli occhi degli uomini per volere di Dio, e inviterà l’intera umanità all’Islam, instaurando nel mondo la giustizia, la pace e il benessere…” ➤CESNUR

Ubaidallah affermava di essere lui l’imam Mahdi, non più “nascosto” ma nuovamente visibile.

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🌟  8.4800   )) Ottone dei Sassoni e l’impero (quasi) millenario: 962 –  1806

L’impero di Carlo Magno e della sua dinastia già con il trattato di Verdun (843) si  era frammentato definitivamente…

Cento anni dopo il trattato di Verdun, il Regno dei Franchi Orientali (la futura Germania) non è più governato dai discendenti di Carlo: ora sul trono germanico siede una dinastia sassone (919-)

Nel 936 diventa re Otto, un Sassone che gli italiani chiamano Ottone.

Nel 962 questo rex teutonicorum (=re dei Germani), dopo aver combattuto contro i terribili Ungari, scende a Roma e si allea col papa

il papa allora era Giovanni 12’, un giovane membro della potente famiglia romana dei Tuscolani, di 25 anni e davvero poco “degno”

e riesce così a farsi incoronareimperatore dei Romani”.

Sarà ricordato come Otto 1’ der Groß (pronuncia: gros), cioè Ottone 1’ il Grande.

😮🔎 8.4880  E’ da questo periodo che compare nella storia la Corona Imperiale che ora si può ammirare nei palazzi-musei dell’Hofburg di Vienna.

😮🔎 8.4880.100 Ottone è un Sassone: proprio una delle tribù di barbari germanici, i Sassoni (ora cristiani) riporta in vita, a modo suo, l’impero romano.

😮🔎 8.4880.160 “Solo nel 962, con l’incoronazione a i. di Ottone I, l’imperium da lui rinnovato ebbe una vera e propria continuità, sussistendo fino al 1806.

I suoi sovrani si posero, come i Carolingi, nel solco della tradizione degli imperatori romani e assunsero dunque il titolo di imperator o di imperator Romanorum augustus

➤Claudia Barsanti

😮🔎 8.4880.200 Nasce così l’impero medievale:

1) E’  l’impero di Carlo Magno che continua? In tanti libri si dice, ma non ci sembra.

2) E’ un impero “romano”? Dice di esserlo, e un po’ lo è.

3) E’ un impero cristiano e germanico? Sì, è cristiano e sempre più germanico.

4) E la Francia, ricordiamolo, non ne fa più parte.

😮🔎 8.4880.260  Il mito dell’impero romano continua…: il Romanorum Imperator in tedesco si chiamava Römischer Kaiser (Kaiser deriva proprio da Cesare!).

L’impero medievale durerà molto, ufficialmente quasi mille anni: dal punto di vista giuridico finirà solo nel 1806, sotto la pressione minacciosa di Napoleone.

🌙😮 8.4880.300 “…per quasi un millennio il re tedesco fu il titolare o il pretendente dell’impero romano” ➤Horst Fuhrmann.

😮🔎 8.4880.360 Il Medioevo è anche la storia di questo grande impero, che a volte sarà un “potere ordinatore” (➤Horst Fuhrmann) della cristianità occidentale, ma con la nascita degli stati nazionali decadrà sempre di più.

😮🔎 8.4880.400  Questo è il periodo ottoniano: si forma l’impero medievale sull’asse Regno di Germania / Regno d’Italia…

😮🔎 8.4880.460  Più avanti, con il primo imperatore della dinastia salica, Corrado 2’ (+1039), l’impero si estenderà verso l’attuale Francia perché Corrado nel 1032 riesce a diventare re del Regno di Borgogna

😮🔎 “Regno di Borgogna” o regno di Arles, la parte in giallo della MAPPA-8.260 (in pratica aveva unificato tutta la parte a est: Contea di Borgogna, Savoia, Delfinato e Provenza).

😮🔎 Borgogna? Se guardiamo in una mappa il fiume Saona (fr. Saône) e il fiume Rodano (fr. Rhone), questi formano una linea verticale che passa per Lione e arriva al mare (Arles). La parte a est dei fiumi è più o meno la Contea di Borgogna (intorno a Besançon), la parte a ovest è più o meno il Ducato di Borgogna (che comprendeva  più o meno le città di Avallon, Dijon, Auton).

ampia area strategica per le comunicazioni attraverso le Alpi occidentali, che entra così a far parte dell’impero.

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😮🔎 8.5020 Continua la lotta per la libertas della Chiesa romana

962, 2 febbraio: incoronazione dal papa, 13 febbraio: Privilegium Othonis.

In effetti Ottone stabilisce subito che “ogni nuovo papa doveva giurare fedeltà all’imperatore e ricevere da lui conferma della sua elezione”  ➤Franco Cardini – Giovanni Cherubini.

Questo viene chiamato “Privilegium Othonis”, sarà confermato anche dai discendenti di Ottone 1’ e ci vorranno 100 anni perché il papato e la chiesa di Roma riescano a liberarsi un po’ dalle pressioni imperiali nella scelta del papa.

😮🔎 8.5020.100 La svolta avviene infatti nel 1059.

Papa Niccolò 2’ stabilisce che i papi devono essere scelti prima di tutto dai cardinali vescovi (cioè dai cardinali che sono anche sacerdoti), mentre al clero (preti) e al popolo romano resta solo un’acclamazione finale senza peso giuridico.

papa anziano,

eletto a circa 70 anni, non abbiamo una fonte certa che ci dica il suo anno di nascita 😎😕 Wikipedia italiana dic16 dice che è nato nel “980 circa”, ma forse esagera un po’…

ma riformatore, famoso per l’accordo con i Normanni e che ha collaboratori eccezionali come i monaci san Pier Damiani e Ildebrando di Soana, futuro papa, in un sinodo a Roma con 113 vescovi (e nessuno di loro tedesco) con la bolla In Nomine Domini, alla cui stesura ha contribuito anche Ildebrando di Soana,

In questo modo la chiesa cerca di essere più libera:

1) dalle potenti famiglie romane (come i Tuscolani) che “spingevano” troppo i loro candidati

2) dall’imperatore che faceva pressioni per eleggere i suoi candidati

3) Ma così si va anche verso la progressiva “clericalizzazione della Chiesa” (➤Joseph Lortz), che concentra il potere sempre più nelle mani dei sacerdoti e ne lascia sempre meno al popolo cristiano (cioè ai laici).

🌙😮 8.5020.180  In Nomine Domini, 1059 (Decretum in electione papae)

 “In tutte le sedi vescovili – si diceva nel decreto In Nomine Domini, richiamando una disposizione di papa san Leone Magno (+461) – il vescovo, scelto dai chierici e acclamato dal popolo, doveva essere consacrato dai vescovi della stessa provincia e approvato dal metropolita.

Ma poiché la Sede romana non ha sopra di sé un metropolita in quanto è superiore a tutte le altre, i cardinali vescovi assumevano per l’elezione del papa la funzione dei metropoliti. Ad essi, una volta che si fossero orientati su di un nome, si dovevano poi associare gli altri cardinali; al restante clero e al popolo spettava acclamare l’eletto.

In tal modo l’elezione, sottratta al controllo delle famiglie romane (come i Tuscolani), era affidata ai soli cardinali, tra i quali i vescovi avevano una funzione di guida.

Chiari riferimenti a quanto era avvenuto alla morte di papa Stefano 9’ (+marzo 1058) si individuano anche nelle disposizioni seguenti, che tendevano in qualche modo a giustificare a posteriori alcune circostanze dell’elezione di Niccolò 2’.

Si stabiliva infatti che, qualora fosse impossibile in Roma una libera elezione, questa potesse avvenire anche altrove, con il concorso di chierici e laici, e che l’eletto non dovesse necessariamente essere scelto tra il clero romano” ➤Annamaria Ambrosioni

😮🔎 8.5020.300  “Si giunge così al pontificato di papa Alessandro 3’, che convocò il concilio Lateranense 3’ (1179) il quale decretò nuovamente (Licet de evitanda discordia) in materia di elezioni papali, confermando le disposizioni del sinodo di papa Niccolò 2’ con qualche significativa variante: non più i soli cardinali vescovi ma tutti i membri del Sacro Collegio dovevano, se possibilitati fisicamente, scegliere il nuovo pontefice, con una maggioranza non inferiore ai due terzi, mentre della parte restante del clero e dei laici non veniva più fatta menzione” ➤Wikipedia, In Nomine Domini, sett16

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😮🔎 8.5020.400 Le due alleanze strategiche del papato.

1) L’alleanza con i Normanni servirà anche a resistere contro le pressioni dell’impero, che non accettava di non interferire nell’elezione del papa (➤Joseph Lortz)

2) negli anni di Pier Damiani (+1072) e di Ildebrando – papa Gregorio 7′ (+1085) sarà preziosa anche l’alleanza con il movimento della Pataria del nord Italia, che lottava contro i preti corrotti (simonia e nicolaismo)

😮🔎 8.5020.480  Simoniaco = una persona che per avere una carica ecclesiastica aveva pagato una somma in denaro. La parola deriva dalla storia del mago Simone che si scontra con san Pietro (Bibbia: Atti degli Apostoli 8, 18-24).

😮🔎 8.5020.490 San Tommaso di Aquino spiega che la simonia è “la volontà premeditata o deliberata (lat. studiosa voluntas) di acquistare o di vendere un bene spirituale (lat. aliquid spirituale) o ad esso connesso” ➤Summa Theologiae, parte 2′-2′, questione 100

😮🔎 8.5020.530 Cardinali: erano i più stretti collaboratori del papa.

Anticamente i cardinali erano i 7 vescovi delle diocesi vicino a Roma, i 28 preti delle chiese di Roma e i 14-18 diaconi delle zone dei poveri di Roma (➤Joseph Lortz): come si vede, nella tradizione della chiesa si poteva essere cardinali anche senza essere sacerdoti.

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😮🔎 8.5060 E il papa… ha il diritto di valutare se il candidato al trono dell’impero è idoneus (=adatto)?

Il grande papa Innocenzo 3’ (+1216) affermerà questa pretesa addirittura come “diritto papale permanente”!

Ma solo papi molto potenti e geniali come lui potevano osare tanto (troppo…) e ce ne sono stati pochi.

In ogni caso nel 1356 l’imperatore Carlo 4′ con la Bolla d’Oro respingerà ogni diritto dei papi di intervenire nell’elezione dell’imperatore, che spetterà ai soli sette principi elettori designati.

😮🔎 8.5080 Non sempre l’imperatore verrà incoronato e unto dal papa:solo per circa 180 anni sui quasi 500 tra il 962 e il 1452 hanno regnato imperatori che sono stati incoronati dal papa” ➤Horst Fuhrmann

Federico 3’ nel 1452 fu l’ultimo.

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😮🔎 8.5080.100    966: il re dei Polacchi si fa battezzare

“La prima formazione statale della Polonia si ebbe con Mieszko 1′ Piast (+ 992) della tribù slava dei Polanie, da tempo dominatori nell’area, con cui emerse la dinastia nazionale dei Piasti (che regna dal 966, anno in cui si Mieszko si fa battezzare secondo il rito romano latino, fino al 1370), che a volte contrastò l’espansione germanica e a volte agì in coincidenza con essa  ai danni delle tribù slave occidentali, stanziate negli ampi bacini del fiume Vistola e del fiume Oder sino al mar Baltico.

La conversione al cristianesimo (966), la formazione di una gerarchia ecclesiastica strettamente polacca dipendente da Roma e non dalla Germania, la ‘donazione’ della Polonia alla Santa Sede fatta da Mieszko 1′, contribuirono a legare i Polacchi direttamente al centro della cristianità.

Con il figlio di Mieszko, Boleslao “Chrobry”=coraggioso (+1025, e l’imperatore Ottone 3′ lo riconosce come Frater et Cooperator Imperii), la Polonia iniziò l’espansione verso est e la lotta contro l’imperatore Enrico 2′, nel corso della quale l’alleanza fra l’Impero e la Russia di Kiev ai danni della Polonia rappresentò l’inizio di una costante di tutta la storia polacca (…)” ➤Treccani online, Storia della Polonia, lievemente arricchita

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😮🔎 8.5100.50 Ungari o Magiari (862-1001, Gli Ultimi Barbari 2)

Le cronache antiche dicono che dall’862 in poi avviene la “prima massiccia incursione degli Ungari (pronuncia ùngari) sui confini orientali della Germania” ➤Francesco Storti.

Arrivati dalle steppe, gli Ungari pongono la loro base nell’attuale Ungheria (895, anticamente era chiamata Pannonia, poi sarà chiamata Ungheria proprio in riferimento agli Ungari).

Nel 900 gli Ungari, attraverso il Friuli, arrivano anche in Italia e da allora in poi diventeranno tragicamente famosi per i loro terribili saccheggi.

Le loro razzie hanno terrorizzato l’Europa per cento anni.

🌙😮 8.5100.110 “Ci stanno dinanzi le città prive di cittadini ed i campi desolati perché privi di coltivatori. Le pianure biancheggiano delle secche ossa degli uccisi: non credo che i vivi eguaglino il numero di quelli che furono uccisi” ➤Salomone di Costanza (+920), che ha visitato l’Italia dopo la devastazione del 904, citato in ➤Gian Carlo Menis, Storia del Friuli, 1969

😮🔎 8.5100.160 La parola ogre in francese antico e in friulano significava sia orco che ungaro (➤Ludovico Gatto) e la parola “orco” in inglese ogre), presente in tante fiabe, potrebbe addirittura derivare proprio dalla parola “ungaro”…

La tradizione popolare finì (…) per storpiare il nome Ungari, ‘Ogri’, in Orchi, che, nell’immaginazione collettiva, furono dipinti come esseri crudelissimi e feroci” ➤Giuseppe Paludo

Il termine francese Ogre = orco deriva da Hongre = ungaro (…) ” Régine Pernoud, Immagini della donna nel Medioevo, ed. orig. 1998

😎😕 8.5100.200 Wikipedia italiana in “Magiari” dic16 (che tristemente riporta solo due note e nell’elenco delle fonti contiene solo un testo di storia medievale) spiega che 😎😕 a causa delle loro devastazioni parte della pianura veneto-friulana venne chiamata Vastata Hungarorum, ma in realtà ricopia un equivoco: questa espressione non compare nelle fonti del tempo ed è il risultato di una interpretazione non corretta di Giuseppe Valentinelli dell’espressione “via vel strata Hungarorum” (in realtà = “via ovvero strada degli Ungari”) ➤Gian Guido Mor

Ricorda Umberto Eco: “da allora devasteranno sistematicamente la Baviera, la Turingia, la Sassonia, la Svevia, la Franconia (in pratica tutta l’area germanica) e l’Italia (…) fino a Toscana, Lazio e Campania” ➤Francesco Storti in Il Medioevo. Barbari, cristiani, musulmani, a cura di Umberto Eco, 2010, p.191

Sarà Ottone, il nuovo capo dei Sassoni, a sconfiggerli per la prima volta nel 955 nella battaglia di Lechfeld, sette anni prima di diventare imperatore: ⚔💣 la cavalleria pesante germanica, corazzata e organizzata, ha vinto contro la cavalleria leggera delle steppe, semplici arcieri a cavallo.

Alla fine il personaggio che “cambia” la loro storia sarà Vajk degli Ungari.

Educato cristianamente dalla madre, Vajk unifica gli Ungari e accetta il papa come sua autorità: nella notte di Natale del 1000 (o il 1 gennaio del 1001) il trentenne Vajk diventa re degli Ungari, con la corona che gli ha inviato papa Silvestro 2’ in accordo con il ventenne imperatore sassone Ottone 3’, figlio del figlio di Ottone 1’ che per primo sconfisse gli Ungari nel 955.

Vajc sarà ricordato per sempre come re santo Stefano d’Ungheria ( +1038, in ungherese István Király =stefano re), il fondatore dello stato e della chiesa ungherese.

🌙😮 8.5100.260 “Morto in un incidente di caccia suo figlio Imre (Emeric, +1031), che sarebbe stato l’erede ideale, re Stefano ritenendo la regalità di Cristo la suprema fonte di ogni regalità terrena, affidò alla Madonna il compito di intercedere, affinché l’opera di educazione cattolica iniziata nell’ancora giovanissimo stato d’Ungheria, potesse continuare con i suoi successori al trono.

Come segno di questo affidamento della nazione, affidò alla Madonna i simboli imperiali: la corona, lo scettro e la spada” ➤ da un testo a cura dell’Università Cattolica Péter Pázmány e del Centro Studium di Gorizia.

L’amministrazione da lui creata reggerà per 800 anni e l’Ungheria difenderà l’Europa dalle incursioni dei altri popoli delle steppe, dei Mongoli (nel Duecento) e dei Turchi Ottomani (nel Trecento).

🌙😮 8.5100.300 “A tutt’oggi, infatti l’Ungheria è l’unica nazione in cui la corona di un re cristiano, Santo Stefano, viene custodita in parlamento ed è citata nelle Costituzioni stesse della nazione” ➤http://www.meetingrimini.org/default.asp?id=673&item=4935

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😮🔎 8.5200   990: Medioevo (Im)Mobile: Sigeric e la Via Francigena

I secoli medievali, soprattutto dopo il 1000, hanno come caratteristica la tendenza delle persone a spostarsi, appena le condizioni lo permettono, inseguendo occasioni, idee, fortune, (sfortune…), mercati, mercenari e scenari politici in continuo movimento e fluttuazione.

Questo movimento continuo, questa ricerca, questa libertà è l’anima dell’occidente, anche oggi (G.T.)

All’origine di questa fluidità, di questo movimento, c’è anche questo fatto fondamentale: nei secoli medievali il potere politico e il potere religioso si incontrano, si scontrano, si mescolano e si incrociano, ma non si identificano, non possono ridursi uno nell’altro: resta aperto così uno spazio di libertà per gli uomini.

😮🔎 8.5300  Incontriamo ora uno dei motivi che spingevano a viaggiare scoprendo la storia di Sigeric.

Sigeric (+994, italiano: Sigerico), il futuro vescovo di Canterbury, in quell’anno attraversa verso nord il fiume Po presso il porto di Calendasco: sta tornando a casa, in Inghilterra.

Percorre le vie d’Europa tra l’Inghilterra e Roma, dove viene ordinato vescovo dal papa, poi torna a Canterbury, percorrendo a piedi una media di 20km al giorno per un totale di 1600 km in 79 giorni.

Sappiamo queste cose perché ci ha lasciato un diario con le sue tappe.

La Via dei Franchi (=Via Francigena) che collega il nord Europa con l’Italia fa parte delle vie dei Pellegrini che durante i secoli medievali si muovevano, spesso rischiando la vita, verso uno dei luoghi santi del mondo cristiano: questo ha anche promosso la diffusione e la contaminazione di esperienze, idee, culture, simboli attraverso tutta l’Europa.

🌙😮 8.5380 “Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell’apostolo Pietro, era nel Medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela (come ricorda anche Dante Alighieri nella 📚📖 Vita Nuova, 1294).

Per questo l’Italia era percorsa continuamente da pellegrini di ogni parte d’Europa.

Molti si fermavano a Roma, gli altri scendevano lungo la penisola fino al porto di Brindisi e da lì si imbarcavano per la Terra Santa. Una tappa importante prima di giungere a Brindisi era il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo, sul Gargano, in Puglia.

Nella maggior parte dei casi i pellegrini seguivano le antiche strade consolari romane. Attraverso il passo del Moncenisio, del Monginevro, (o del Gran san Bernardo), dalla Francia (la Terra dei Franchi) arrivavano in Italia.

(…) La via Francigena prese quindi a far parte di quella vasta rete di strade e percorsi che segnava l’Europa di pellegrinaggio e che univa tutti i maggiori luoghi di spiritualità del tempo. Poco prima di condurre i pellegrini a Roma la via Francigena ospitava il lazzaretto di Roma presso la chiesa di San Lazzaro dei lebbrosi.

La presenza di questi percorsi, con la grande quantità di persone provenienti da culture anche molto diverse tra loro, ha permesso un eccezionale passaggio di segni, emblemi, culture e linguaggi dell’Occidente Cristiano.

Ancora oggi sono rintracciabili sul territorio le memorie di questo passaggio che ha strutturato profondamente i paesi e le tradizioni dei luoghi attraversati. Un passaggio continuo che ha permesso alle diverse culture europee di comunicare e di venire in contatto, forgiando la base culturale, artistica, economica e politica dell’Europa moderna: è nota la frase dello studioso e poeta tedesco Goethe (+1832) secondo cui la coscienza d’Europa è nata sulle vie di pellegrinaggio” ➤Wikipedia, Via Francigena, gen16, lievemente modificato

😮🔎 8.5420  La Via Francigena viene percorsa ancora oggi: dai un’occhiata a http://www.viefrancigene.org/it/

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😮🔎 8.5600 Pirati musulmani in tutto il Mediterraneo (saccheggi musulmani 1)

Come abbiamo visto, nei secoli medievali la gente viaggia. Ma i pericoli non sono pochi.

La gente del Medioevo conosce bene, ad esempio, gli assalti dei musulmani, che nelle cronache e nella storia verranno chiamati Mori, Barbareschi, Saraceni, Turchi (perché il mondo islamico dopo il 1000 e poi soprattutto dal Cinquecento fino alla Grande Guerra del Novecento sarà dominato dai Turchi…)

Le loro basi sono principalmente nelle coste sudorientali del mar Mediterraneo e sono presenti anche in diverse zone dell’Italia.

😮🔎 8.5600.50 Ad esempio, nel 670 gli arabi musulmani fondano Quayrawan (Kairouan), a sud dell’attuale Tunisi, che sarà la base militare islamica per la conquista del NordAfrica e la base da cui partiranno molti saccheggi verso le coste mediterranee.

Nell’820 sull’isola di Creta Abu Hafs, un pirata di Al Andalus, fonda un emirato che formalmente ubbidisce al califfo abbaside ma di fatto è autonomo e indipendente.

🌙😮 8.5600.100 A quel tempo Creta controllò le rotte marittime del Mediterraneo orientale e fu usata come base e rifugio sicuro dalle flotte corsare provenienti dal mondo musulmano che compivano frequenti scorrerie sulle coste bizantine del mar Egeo.

La storia interna dell’emirato non è molto chiara, ma si sa che l’emirato raggiunse una notevole prosperità grazie alla guerra di ‘corsa’, al commercio e all’agricoltura” ➤Wikipedia, emirato di Creta, sett16.

Solo nel 961 i Bizantini riusciranno, dopo molti insuccessi, a sconfiggerli.

😮🔎 8.5600.130  Nell’area italiana ci sono diversi saccheggi come quello di Roma (846, con devastazione della basilica di san Pietro) e diversi provvedimenti difensivi ma non risolutivi

lo stesso imperatore Lotario (figlio di Ludovico 1′ figlio di Carlo Magno), anche se in quel momento stava in Francia e aveva affidato l’Italia al figlio Ludovico 2′ (+875) che arriva qui nell’844, si era occupato del problema con “il capitolare de expeditione contra Saracenos facienda (=sulla spedizione militare che deve essere fatta contro i Saraceni), emanato in Francia in un’assemblea ➤ Augusto Lizier. Ludovico avrà molte difficoltà con i Saraceni in Italia e passerà gran parte della sua vita a combatterli.

Verso l’881 i Saraceni costruiscono una loro base alle foci del fiume Garigliano (tra Lazio e Campania): dopo i saccheggi dell’abbazia di Montecassino (883) e di altri luoghi vicini,verso il 916 una spedizione promossa da papa Giovanni 10’ li scaccerà via dopo oltre due mesi di combattimenti.

Un’altra base viene fondata nell’890 a Fraxinetum (in Francia, vicino a Saint-Tropez, pronuncia sen-tropè) e da lì i pirati “assalivano le strade e le abbazie” (➤Franco Cardini – Giovanni Cherubini) fino al 972, quando rapiscono, per chiedere un riscatto, il monaco Maiolo, famoso abate di Cluny, uomo di grande cultura e spiritualità, che nella vita aveva rifiutato prima la carica di arcivescovo e poi quella di… papa! Allora la nobiltà provenzale, guidata dal conte Guglielmo di Provenza distruggerà la base musulmana di Fraxinetum e lo libererà (972).

Da queste e da altre basi, partono continue razzie per rubare beni preziosi e per fare schiave donne e uomini ➤Salvatore Bono

🌙😮 8.5600.170 “Sovente obiettivo privilegiato… erano le donne, soprattutto quelle di particolare bellezza, da inviare come grazioso omaggio all’Harem del Sultano”. ➤Nino Lavermicocca  (+2014), archeologo barese e studioso del Medioevo pugliese

🌙😮 8.5600.250 “Vennero depredati ripetutamente gli insediamenti della Penisola, tanto che il paesaggio si costellò di torri costiere” ➤https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dell%27islam_nell%27Italia_medievale

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🌟 8.6000 La “cristianità” europea medievale

Centrata sul papato, in relazione con l’impero, non più mediterranea ma continentale, sta nascendo la cristianità europea medievale, caratterizzata da:

1) il riferimento continuo alla fede cristiana in ogni ambito della vita personale, della società, della politica, dell’economia, delle scienze e delle arti

 2) il fenomeno libero dei monaci

Nel 529 il monaco san Benedetto fonda il suo 14° monastero a Montecassino (Lazio), dove c’era un’antica torre e un tempio pagano dedicato ad Apollo: la Regola benedettina sarà il modello di tutte le Regole monastiche e anche delle relazioni tra potere e servizio a ogni livello. Vedremo tra poco che cosa erano i monaci e il loro contributo indiretto alla civiltà europea.

 3) le articolate reti feudali

 4) l’incontro-scontro tra i due massimi poteri universali: non ce n’era infatti uno solo, ma due!

Vediamo queste caratteristiche più in dettaglio.

😮🔎 8.6100 La prima caratteristica del mondo medievale è il riferimento alla novità cristiana per ogni aspetto della vita, della cultura, della scienza, della politica, ecc.

😮🔎🌙😮 8.6160 Lo studioso di religioni rumeno Mircea Eliade (+1986) racconta di “… un particolare della leggenda medievale di Parsifal  (ne parliamo nello scenario sul Duecento) e del Re Pescatore.

Si ricorda che il vecchio Re, detentore del segreto del Graal (=un oggetto misterioso, forse la coppa usata da Gesù nell’ultima cena), era paralizzato da una malattia misteriosa.

Non era del resto il solo a soffrire: intorno a lui tutto cadeva in rovina, andava in disfacimento, il palazzo, le torri, i giardini; gli animali non si moltiplicavano più, gli alberi non davano più frutti, le sorgenti si prosciugavano.

Numerosi medici avevano cercato di curare il Re Pescatore senza il minimo risultato.

Giorno e notte arrivavano cavalieri e tutti cominciavano col domandare notizie circa la salute del Re.

Un unico cavaliere – povero, sconosciuto e perfino un po’ ridicolo – si permise di ignorare il cerimoniale e le buone maniere.

Il suo nome era Parsifal. Senza tener conto del cerimoniale di corte si diresse direttamente verso il Re e senza alcun preambolo gli chiese: Dov’è il Graal?

In quell’istante tutto si trasforma: il Re si alza dal suo letto di sofferenze, l’acqua riprende a scorrere nei fiumi e nelle fontane, la vegetazione rinasce, il castello è misteriosamente restaurato.

Le poche parole pronunciate da Parsifal erano bastate per rigenerare la Natura tutta. Quelle poche parole, tuttavia, costituivano la questione centrale, l’unico problema che poteva interessare non soltanto il Re Pescatore, ma l’intero Cosmo: dove si trovava il reale per eccellenza, il Sacro, il Centro della vita e la fonte dell’immortalità? Dove si trovava il Sacro Graal?

Nessuno, prima di Parsifal, aveva pensato a formulare questa domanda centrale, e il mondo moriva a causa di questa indifferenza metafisica e religiosa, a causa di questa mancanza di immaginazione e assenza del desiderio del reale (…)

In realtà (…) non solo esiste un’intima solidarietà tra la vita universale e la salvezza dell’uomo ma basta porsi il problema della salvezza, basta porsi il problema centrale, ovvero il problema, perché la vita cosmica si rigeneri in perpetuo”.

➤Mircea Eliade, Immagini e Simboli. Saggi sul simbolismo magico-religioso, ed. orig 1952, Jaca Book, 2004, pp.53-54. Eliade sta citando da un’edizione ottocentesca del Parsifal In Prosa, adattamento anonimo del poema oggi perduto di Robert de Boron (Duecento), di cui abbiamo parlato in questo scenario.

🎨🏰 8.6280 Prova a guardare il film: La Leggenda del Re Pescatore (1992) di Terry Gilliam

♪♫ 8.6300 Prova ad ascoltare: Canzone dell’Ideale (Parsifal, 1985) di Claudio Chieffo.

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😮🔎 8.6500 La seconda caratteristica della cristianità medievale occidentale è l’originale figura del monaco e la diffusione di ordini monastici che incarnano in mille modi una visione unitaria della vita e del mondo, riassunta nella frase benedettina “ora et labora”= prega e lavora.

😮🔎 8.6540 Ordini monastici: i vari movimenti monastici tendono a essere unitari, sovranazionali e accentrati: nascono quindi come Ordines (=ordini), cioè organismi che seguono uno stesso set di usi e consuetudini per seguire meglio la Regola benedettina (o un’altra Regola) e così aderire meglio al vangelo ➤Gregorio Penco

😮🔎 8.6540.30 Ecco una presentazione articolata del fenomeno dei monaci medievali

copia / incollata da Paolo Ravazzano, Libro di Lavoro sul Mondo Medievale, 1000 anni medievali: tempo lontano o tempo vicino? Sussidio per un metodo del racconto storico-geografico 5° edizione rivista e corretta, luglio 2008. Revisione 2009, una vecchia dispensa didattica che utilizzava varie fonti (➤Léo Moulin, ➤Régine Pernoud, ecc.), ora lievemente arricchita e aggiornata.

Dopo Carlo Magno (+814), che aveva chiesto all’abate benedettino di Montecassino una copia autentica della loro Regola per usarla come modello per i monasteri di tutto il suo regno, nascono monasteri un po’ ovunque, lungo le coste e nelle vallate solitarie, presso ponti, valichi alpini, vie di pellegrinaggio, fiumi, e anche vicino ad alcune città.

😮🔎 8.6540.50 Grazie ai monaci i popoli barbari del Nord e dell’Est si convertono e entrano a far parte della nostra storia. Non sono più i barbari nemici dell’impero romano, ma nuovi popoli che si integrano con i popoli locali, uniti dalla stessa fede cristiana: formano la civiltà medievale.

Dal caos che, come abbiamo visto, regnava sulle terre dell’ex impero romano d’Occidente nei primi secoli dopo la sua crisi di potere, con i monasteri emergono delle oasi di civiltà, di cultura e di piccoli commerci, che portano avanti i valori umani e religiosi e contribuiscono alla formazione della nostra civiltà europea.

😮🔎 8.6540.90 Nei secoli medievali diverse ‘ondate’ di movimenti monastici

monaci benedettini, poi le ‘varianti’ cluniacense, cistercense, ecc. e dal Duecento anche la ‘novità’ dei frati francescani e domenicani…

si diffonderanno, una dopo l’altra, in Europa, portando civiltà e cultura, poi progressivamente entrano in crisi e alla fine vengono ‘rinnovati’ dal movimento monastico successivo.

Grazie a queste “periodiche” ondate di radicale rinnovamento, la Chiesa ogni volta ha saputo risollevarsi dalla crisi e dalla corruzione in cui periodicamente, essendo fatta di uomini, tende a precipitare.

I movimenti dei monaci, dei frati e i tanti santi ogni volta l’hanno richiamata con il loro esempio e l’hanno riportata alle sue radici, alla sua vera origine, al suo scopo autentico.

😮🔎 8.6580 Chi / cosa sono i monaci?

I monaci all’inizio non sono sacerdoti, ma semplici persone (=laici, dal greco laos=popolo) che decidono di vivere il Vangelo fino in fondo e per farlo si uniscono in comunità.

😮🔎 8.6620 I monaci nel Medioevo: una panoramica

Dopo il 300 molte persone, sia povere che ricche, decidono di mettersi a vivere insieme, allontanandosi dagli usi e dai valori tipici del loro mondo (‘abbandonando il mondo’), per aiutarsi reciprocamente a vivere in modo autentico e radicale la fede cristiana.

Vengono chiamati monaci comunitari o cenobiti (dal greco= koinos=comune e bios=vita, pronuncia cenobìti), e fanno dei giuramenti (chiamati voti): giurano di vivere in povertà, castità, e obbedienza. Indossano una tunica o saio e fondano, più o meno lontano dai centri abitati, dei monasteri in cui vivere.

Gli stessi monaci di un monastero eleggono poi un padre spirituale, detto abate che governerà il monastero e la sua comunità di monaci per tutta la sua vita.

😮🔎 8.6620.80 Abate: dal latino di quel tempo abbas =padre, collegato all’antica lingua siriaca che chiamava così ogni religioso autorevole.

Abbas deriva dall’aramaico, un’antica lingua di cui abbiamo testimonianze scritte già 3000 anni fa e che è stata la lingua principale in Medio Oriente fino al 700. La parola aramaica Abbà =”padre, papà” sarebbe una forma enfatica di ‘ab=padre (ebraico: ‘av)

Ricordiamo che i monaci nei primi secoli non erano sacerdoti (non celebravano la messa), anche se nei secoli successivi troveremo sempre più monaci che diventano anche sacerdoti: solo in Irlanda fin dall’inizio i monaci sono anche sacerdoti. Quindi, soprattutto nei primi secoli del Medioevo, i monaci sono semplici laici, non preti.

Alcuni monaci invece vivono in solitudine, nei deserti, da soli o in piccole comunità di “solitari” e vengono chiamati eremiti: ce ne sono molti soprattutto nel vicino Oriente.

In occidente però si diffondono soprattutto i monaci comunitari: proprio il monachesimo comunitario occidentale avrà un ruolo decisivo nella storia medievale e noi quindi parleremo solo di questo secondo tipo.

😮🔎 8.6680 San Benedetto e l’ordine dei monaci benedettini.

Tra i tanti grandi monaci dei primi tempi ricordiamo soprattutto l’italiano san Benedetto (+547).

Da giovane Benedetto decide di abbandonare la vita ‘comoda’ di tutti i giorni e se ne va a vivere per tre anni in un luogo solitario vicino a Subiaco, non lontano da Roma.

Progressivamente la sua fama di santità si diffonde, tante persone lo vanno a cercare e altre persone vogliono vivere con lui e come lui.

Dopo aver dato vita a 13 monasteri, Benedetto nel 529 fonda il monastero di Montecassino, nel Lazio meridionale, dove darà compimento al suo ideale religioso e qui Benedetto resterà fino alla sua morte.

Il 529 è anche la data di nascita dell’ordine benedettìno (=monaci che seguono la Regola di Benedetto).

La Regola scritta da san Benedetto per i suoi monaci è un capolavoro di intelligenza e di moderazione, che riprende la tradizione e gli usi di altre precedenti regole monastiche e ne fa una sintesi che sarà il modello per i secoli successivi.

La massima più famosa della Regola benedettina è Ora et Labora (lat.: prega e lavora): la Regola propone una proporzione armonica tra preghiera e lavoro, nelle forme possibili e necessarie a un monastero.

La base della preghiera dei monaci è la lectio (lat., pronuncia “lezio”), cioè la lettura attenta della Bibbia, poi c’è la meditatio (pronuncia “meditazio”), cioè la ripetizione frequente di brani biblici imparati a memoria grazie alle lectio. Infine c’è l’oratio (pronuncia “orazio”), cioè l’affidamento amoroso al Mistero, al di là delle parole.

I monaci poi recitano delle preghiere comuni in certe ore della giornata e questa è la liturgia delle Ore, cioè la preghiera per santificare tutte le ore, cioè tutti i momenti della giornata e della vita: le Lodi all’alba, la Prima (circa alle 6), la Terza (alle 9), la Sesta (alle 12), la Nona (alle 15) e i Vespri (al tramonto). La preghiera prima di coricarsi era detta Compieta.

Nella Regola leggiamo che Gesù Cristo domanda agli uomini: “C’è un uomo che desidera la vita e ama giorni felici?” (Bibbia: Salmo 34, 13).

San Benedetto commenta: “Se tu quando lo udirai risponderai: io!, Lui ti dirà: (…) allontanati dal male, opera il bene, cerca la pace e seguila (…) allora, prima ancora che tu Lo invochi, Lui dirà: eccomi!” ➤san Benedetto, Regola, Prologo, 15-18

😮🔎 8.6730 Nei secoli caotici del primo Medioevo, i monasteri diffondevano intorno a loro civiltà, ordine, solidarietà e cultura:

il duro lavoro dei monaci e la loro visione del mondo finisce per migliorare la vita di tutti.

😮🔎 8.6800 Soprattutto agli inizi la comunità di un monastero cercava in tutti i modi di essere autosufficiente, cioè cercava di organizzarsi in modo da non aver bisogno di mezzi e prodotti del mondo esterno.

I monasteri venivano fondati su terreni malsani, poco o nulla coltivati, abbandonati a rovi e pietraie e i monaci lavorando duramente trasformavano queste terre improduttive in campi da coltivare e in terre da pascolo per mucche e capre, le cui pelli e il cui latte servivano alla comunità per vivere (vestiti, coperte, burro, formaggi…); vicino al luogo dove veniva fondato un monastero doveva esserci una foresta il cui legno era indispensabile per costruire il monastero, i suoi mobili e per alimentare il fuoco della cucina.

Anche l’acqua corrente (fiumi, ruscelli) era necessaria per la cucina, per lavarsi, per la sete di uomini e bestie, per irrigare i campi e per innaffiare l’orto delle piante curative (tanti monasteri avevano una piccola erboristeria con i rimedi per varie malattie).

Poi in Quaresima

= dal lat. ‘40’ giorno’ prima di Pasqua, oggi nel Rito Cattolico Romano va dal Mercoledì delle Ceneri fino all’Ora Nona, cioè verso le 15, del Giovedì Santo

i cristiani non mangiavano carne e allora i monaci costruivano vivai per allevare i pesci (da queste usanze si svilupperà l’itticoltura moderna).

Senza il vino non si poteva celebrare la messa, quindi fin dai primi giorni i monaci piantavano una vigna: dall’intelligenza dei monaci sono nate la viticoltura europea e tanti nostri vini come il bardolino, il frascati, il freisa…

Ad esempio, proprio nelle terre dell’abbazia cistercense francese di Citeaux (pronuncia sitò) nasce il vino Borgogna, uno dei più importanti vini al mondo

😮🔎 8.6860 I grandi vini nascono nei monasteri del Medioevo…

Puoi approfondire con questa Storia della Viticoltura curata da Paolo Guercio e Silvia Sarzanini.

Per celebrare la messa e leggere la Bibbia bisognava illuminare la chiesa, quindi serviva la cera per fare le candele ed ecco che i monaci si trasformavano in abili apicultori (diffondendo l’apicultura e la raccolta di miele, cera, ecc).

Infine non dimentichiamo le officine monastiche dove si lavorava il ferro battuto, si tessevano i vestiti, si “soffiava” il vetro, ecc. e la paziente costruzione e manutenzione di strade, ponti, gallerie, canali e mulini.

Lavorando con professionalità, con cura e con passione, i monaci finivano per produrre più di quanto serviva alla loro comunità: cominceranno quindi a vendere alla gente i frutti del loro lavoro.

Ogni monastero organizzava una scuola e aveva una sua biblioteca, dove i monaci amanuensi (=copisti, pronuncia amanuènsi) traducevano, o soltanto copiavano su pergamena, chiamata anche cartapecora (=“carta” ricavata da pelli animali), le opere degli studiosi antichi pagani e cristiani: grazie a loro oggi noi abbiamo ancora molti dei libri, dei trattati e degli studi dei secoli antichi precedenti il Medioevo.

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😮🔎 8.6900 La “carta” nei secoli.

Nell’antichità per scrivere si usava molto il papiro (da cui deriva la parola “carta” in inglese, francese, tedesco e spagnolo). Nei secoli medievali prevale l’uso della pergamena (cartapecora), fino alla diffusione della “carta” dei musulmani in tutto l’occidente…

Uno dei passaggi decisivi è stata, ad esempio, la battaglia del fiume Talas (Kazakistan) del 751 tra forze musulmane (vittoriose) e cinesi: molti cinesi sconfitti restano prigionieri dei musulmani e grazie alle loro conoscenze tecniche su come fabbricare la seta e la carta (…ma ricordiamo anche la bussola cinese), questi prodotti si diffondono nel mondo islamico e così arriveranno in Europa.

😮🔎 8.6960 Carta: puoi approfondire con questi siti:

http://montanari.racine.ra.it/iper_agenda21/carta/storia.htm

http://www.storiadellastampa.unibo.it/noframes/carta.html

http://www.perinijournal.it/Items/it-IT/Articoli/PJL-23/Il-libro-dai-rotoli-di-seta-papiro-e-pergamena-alle-pagine-di-carta

Questo pdf di un liceo è interessante soprattutto per la suggestiva raccolta di immagini.

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Grazie poi alle Cronache (=storie in ordine cronologico. la parola deriva da Chronos, un’antica divinità greca legata al tempo…) compilate dai monaci, oggi gli storici hanno potuto conoscere i regni romano-barbarici e i secoli medievali.

I monasteri diventano centri di cultura e di studio. Ad esempio, nell’abbazia di Montecassino si sviluppano gli studi letterari e di medicina.

L’ospitalità poi era una virtù cristiana che nei monasteri era molto praticata: “Tutti gli ospiti che giungono in monastero siano ricevuti come Cristo, poiché un giorno egli dirà: ‘Sono stato ospite e mi avete accolto’ e a tutti si renda il debito onore, ma in modo particolare ai nostri confratelli e ai pellegrini” diceva san Benedetto nella sua Regola (cap. 53).

I terreni intorno ai monasteri vengono bonificati o disboscati, ripuliti, arati e coltivati.

Villaggi interi vengono costruiti vicino ai monasteri.

In Irlanda, dove non esistevano città, ma solo vita in campagna, è tipico un monastero che diventa progressivamente un grande villaggio, poi una città …

La gente delle campagne spesso trova nel monastero e nelle sue terre possibilità di lavoro e di istruzione (nella scuola del monastero).

Ogni bisogno sociale dà origine a monasteri o congregazioni particolari e questo è tipico della mentalità medievale.

Ad esempio, alcuni monaci in Europa si fanno costruttori di ponti: infatti anche facilitare l’attraversamento dei corsi d’acqua era vissuto come un’opera di misericordia da compiere per amore di Dio.

😮🔎 8.7000 Il celtico San Colombano (+615)

Un altro grande fondatore di monasteri è san Colombano (+615) nato nell’Irlanda celtica, dove già dal 430 in poi l’eroe nazionale dell’Irlanda, ex pastore, ex schiavo e ex prigioniero dei druidi, san Patrizio (+461), aveva contribuito a diffondere il cristianesimo (ancora oggi è famosa la Festa di San Patrizio, il 17 marzo).

San Colombano, come molti monaci irlandesi, sceglie di viaggiare (pellegrinaggio missionario) per diffondere il cristianesimo e dà così un grande contributo all’evangelizzazione dell’Irlanda, della Francia e dell’Italia.

Colombano, che come san Benedetto scrive anche lui una Regola per i suoi monaci, parte in ‘pellegrinaggio’ attraversando tutta l’Europa e arriva anche in Italia, dove nel 612 fonda, con l’aiuto del re longobardo Agilulfo, il monastero di Bobbio (vicino a Piacenza) che sarà un centro di diffusione della cultura per tutto il Medioevo. Tre anni san Colombano dopo morirà proprio in questo monastero.

Secondo la tradizione è stato questo monaco a insegnare la coltivazione della vite e il cristianesimo alla gente delle colline dove oggi c’è san Colombano al Lambro.

😮🔎 8.7300 Puoi approfondire il monachesimo con uno degli che trovi in questo sito che raccoglie nomi di grandi studiosi del monachesimo come Jean Leclercq O.S.B., dom Gregorio Penco, Lèo Moulin, dom Giorgio Picasso, ma segnaliamo anche le pagine dello studioso americano Thomas Ernest Wood (1972-).

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😮🔎 8.7380 Cluny: l’impero monastico del Medioevo

Ricordiamo in particolare la “più importante fondazione monastica del Medioevo” (➤Gregorio Penco), cioè il monastero di Cluny in Borgogna (Francia centro-orientale, pronuncia clunì).

Per volontà espressa del duca franco Guglielmo 1’ di Aquitania (+918), questo monastero nasce nel 910 sulle terre del duca come “programmaticamente libero da ogni interferenza civile o ecclesiastica e posto direttamente sotto il controllo del papa” (➤Gregorio Penco): in cambio di questo grande impegno (neppure lui e la sua famiglia potranno mai interferire!) e della grande donazione territoriale, Guglielmo chiede preghiere senza sosta per lui e per la sua famiglia.

Il momento di massimo sviluppo dell’ordine cluniacense (=la rete di monasteri legati a Cluny) coincide con i 60 anni di direzione di santo Ugo (+1109), che aveva tradito i desideri di suo padre che lo voleva cavaliere, era diventato monaco e a 25 anni era stato nominato abate di Cluny: alla morte di Ugo l’ordine comprendeva, oltre ai 400 monaci del monastero di Cluny, quasi 900 monasteri in Francia e quasi 300 sparsi in tutta Europa, dalla Spagna all’Inghilterra ➤Gregorio Penco.

Per tutta la sua vita Ugo ha favorito ovunque la Riforma della Chiesa: “combattere la rilassatezza morale del clero, ristabilire la disciplina ecclesiastica, garantire alla chiesa una maggiore indipendenza dallo stato” ➤Mario Niccoli

😮🔎 8.7400 Riassumiamo le caratteristiche della rete cluniacense, valide per ogni suo monastero:

1) indipendente dalle pressioni del potere civile (=immunità: neppure il re di Francia poteva intromettersi!) e da quello dei vescovi locali (= esenzione): il riferimento per tutta la rete era l’abate del monastero principale di Cluny, che rispondeva direttamente al papa.

2) segue con serietà la Regola di san Benedetto e promuove la preghiera e la Messa

3) lotta con il papato per migliorare tutta la chiesa (“riforma gregoriana”)

🌙😮 8.7430 “Glauco Maria Cantarella e Dorino Tuniz (1983) scrivono: ‘il governo dell’abate Ugo, che si situò negli anni più accesi della lotta fra Regnum e Sacerdotium (…) si caratterizzò per la sua attenta autonomia nei confronti delle due grandi forze in campo’.

Sempre secondo Cantarella, Cluny mise in atto ‘una proposta di mediazione fra le opposte parti, l’indicazione di una via diversa, monastica, per la quale superare l’impasse: nell’eccellenza del monachesimo cluniacense, si badi, era indicata la possibilità di comporre la lotta che stava facendo emergere tutte le contraddizioni dell’organizzazione politica ed ideologica post-carolingia e minacciava di sconvolgere l’assetto costituzionale dell’Europa:

Cluny si proponeva come termine intermedio e contemporaneamente come modello: il modello della pace monastica risolutrice delle contraddizioni del secolo’.

L’abbazia continuò ad avere relazioni distese con i signori legati all’impero, come dimostra l’afflusso di donazioni e di enti da parte delle aristocrazie, in specie lombarde, fedeli all’impero.

I cluniacensi, appellandosi ripetutamente a Roma nelle questioni giurisdizionali, contribuirono inoltre a rafforzarne l’immagine di guida della Cristianità che questa si stava costruendo.

Da parte sua, ‘il papato cosiddetto ‘gregoriano’ impiegò fra le sue armi anche quella del potenziamento del movimento cluniacense in quanto dotato di esenzione, capace quindi di scardinare l’ordinato addetto diocesano e di introdurre elementi di disomogeneità là dove, altrimenti, la gestione episcopale delle istituzioni avrebbe impedito alla riforma romana di penetrare’ (Glauco Maria Cantarella – Dorino Tuniz, 1983)” Cristina Sereno

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😮🔎 8.7480 La terza caratteristica della cristianità medievale è la grande diffusioni, soprattutto in certe zone, delle reti feudali

(Reti feudali 2: la massima diffusione).

Sono nate più o meno con Carlo Magno (+814) e ora si diffondono un po’ ovunque in Europa.

😎😕  8.7500 Piramide o Rete? Tanti libri di storia parlano del 😎😕 “Sistema Feudale”, come se nel Medioevo ci fosse stato un “sistema feudale” definito per legge e sempre uguale dappertutto (➤Régine Pernoud).

E parlano anche di 😎😕 “Piramide Feudale”, espressione che “non compare in nessun manuale universitario” (➤Francesco Senatore, 2008) o genericamente di “feudalesimo“, che comunque era un termine “sconosciuto nel Medioevo, che si diffonde solo dopo il 1600” ➤Giuseppe Albertoni.

In realtà:

1) i patti feudali non nascono come un vero e proprio “sistema feudale”: sono tante cose diverse tra loro, nate progressivamente e senza un piano predefinito.

Nessuno all’inizio ha deciso per gli altri che ci fosse “il” sistema feudale: é successo un po’ dappertutto che invece delle leggi uguali per tutti tipiche degli antichi Romani, omani, ora che non c’era più un potere centrale forte come quello romano, tante usanze e tanti accordi diversi hanno fatto nascere un mondo dove c’erano mille poteri locali legati in vario modo tra loro da accordi personali.

😮🔎 8.7540 Certo, ci saranno vassi, vassi vassorum (=vassalli di altri vassalli superiori) che poi verranno chiamati valvassori, ecc. ma tutto questo non era un sistema ben definito e uguale dappertutto…

2) Infine, il mondo medievale non è semplicemente 😎😕 “l’età feudale”: ricordiamo che molte città grandi e piccole cresciute durante i secoli romani sopravvivono, poi ci sono le articolate reti del monachesimo e i vari rapporti di potere legati al papato e all’impero, poi ci sarà l’esperienza dei liberi comuni che coesisterà con le reti feudali, quindi si forma un framework (=struttura, impalcatura) di poteri e relazioni giuridiche più complesso e articolato del semplice “feudo” ➤Giovanni Tabacco.

3) Quindi non è tanto un Sistema predeterminato o una Piramide, ma somiglia di più a una… Rete.

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😮🔎 8.7580 Il patto feudale.

“In particolare esaminiamo il patto  feudale, che ora si è sviluppato fino a trovare rituali e forme più o meno codificate.

Si tratta di un patto solenne e pubblico tra un signore e un uomo che diventa suo ‘vassallo’.

Il vassallo è l’uomo libero che si lega a un signore con il patto feudale. É un rapporto personale, un patto da uomo a uomo, un contratto reciproco che nessuna autorità superiore convalida: viene concluso da un giuramento (in lat. giuramento, patto si dice sacramentum; prestare giuramento a qualcuno in lat. si diceva sacramentum dicere alicui) e a quei tempi il giuramento era un atto sacro, con valore religioso.

Il Medioevo poi amava i riti, che mostravano la realtà attraverso dei simboli e quindi si forma un rituale preciso anche per il vincolo feudale” ➤Régine Pernoud

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😮🔎 8.7600 Pietro Zerbi ricorda che anche in Giappone a quel tempo nasceva un mondo che possiamo chiamare feudale, ma con una differenza: in Europa il patto feudale è “bilaterale, cioè tra pari”: certo, c’è un superiore e un inferiore, ma non è un patto unilaterale, entrambi i soggetti hanno diritti e doveri reciproci.

Invece il patto feudale giapponese tra un signore (daimyo) e un samurai è unilaterale: “la fedeltà è dovuta dal solo vassallo, e non esistono obblighi del signore”.

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😮🔎 8.7640 Il feudo, diritto di proprietà?

No, diritto d’uso.

“Feudale’ vuol dire basato sul feudo, cioè sulla ‘terra’.

Il feudum in realtà è il diritto di godimento o usufrutto su un certo bene, in genere su una terra (chiamata anche curtis).

Non è che tu diventi 😎😕 proprietario di quella terra, ma acquisti il diritto di usarla (uso) e di godere dei suoi frutti (usufrutto).

Inoltre hai diritto, di solito, a far pascolare il tuo bestiame nelle terre del feudo, a prendere legna da falegname o per il focolare, ecc.

Insomma, la civiltà medievale ha visto nascere una forma di raggruppamento umano che non è né la città dell’antichità né lo stato centralizzato dei secoli moderni (e di oggi): la forma sociale del Medioevo si fonda sul giuramento, sul rispetto per la parola data (vincolo feudale) e sull’impegno personale e collettivo.

Succede quindi che in uno stesso feudo, il diritto di ‘proprietà’ si trova suddiviso in mille diritti diversi, senza che nessuno dei possessori di uno o più di questi diritti possa dirsi il solo legittimo proprietario: i rapporti tra i vari possessori di diritti vengono poi regolati dalle usanze e dai costumi locali ➤Paolo Ravazzano, Libro di Lavoro sul Mondo Medievale, dispensa già citata

😮🔎 8.7720 Il Medioevo è lontano sia dall’idea di proprietà individuale, assoluta e illimitata (idea tipica del diritto romano e dei tempi moderni fino a oggi) sia dall’idea di cancellare ogni proprietà privata (collettivismo, come ad esempio il comunista).

L’idea centrale del Medioevo non è la proprietà, ma è l’uso.

La proprietà nel Medioevo si sviluppa, si diversifica, si espande fino ad articolarsi nei diritti di usufrutto e soprattutto di uso perpetuo (=che non finisce mai). Il contadino che ha un diritto di uso perpetuo deve versare una parte del raccolto al ‘proprietario’ della terra (il suo signore), ma il contadino sa che raccoglierà quello che ha seminato e sa anche che potrà lasciare in eredità la terra (o meglio il diritto perpetuo di usarla) ai suoi figli”.

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😮🔎 8.7800 La quarta caratteristica della cristianità medievale occidentale è il confronto/scontro tra due grandi poteri cristiani che

1) vengono percepiti come legittimi e

2) per loro natura tendono a essere universali: il papato e l’impero.

😮🔎   8.7860 Già alla fine dell’epoca romana, nel 494, papa Gelasio (l’ultimo papa di origine africana fino a oggi), scrivendo all’imperatore d’Oriente Anastasio 1’, affermava: “Augusto imperatore, i princìpi che governano il mondo sono due: l’autorità consacrata dei papi (auctoritas) e il potere regale (potestas)” ➤ in Hugo Rahner, Chiesa e Struttura Politica nel Cristianesimo Primitivo. Documenti della Chiesa nei Primi Otto Secoli con Introduzione e Commento, ed. orig. 1961, Jaca Book, 2003, trad. it. di Moreno Morani e Giulia Regoliosi

Vediamo già qui l’origine del duplice principio di autorità che sarà alla base del mondo medievale europeo e in generale occidentale.

Non esiste solo il potere religioso da cui derivano tutti gli altri poteri, né solo il potere politico da cui derivano tutti gli altri poteri: di “poteri”… ne esistono due!

Giovanni Tabacco parla, a proposito del testo di papa Gelasio, di “parità giuridica tra Regno e Sacerdozio” per cui “principi e pontefici si debbono obbedienza reciproca”: esiste quindi una “dualità nel governo del mondo”.

😎😕 8.7900 Al vertice della civiltà medievale europea:

1) non c’è un imperatore teocratico (=dal greco “governo di Dio”, cioè un regime in cui è Dio stesso che governa attraverso sue incarnazioni o suoi intermediari ufficiali) come l’imperatore bizantino, per cui il grande storico poliglotta inglese sir Steven Runciman poteva intitolava un suo libro “La Teocrazia Bizantina” (1977), e

2) non c’è un papato teocratico che per secoli comanda a suo piacere sovrani e imperatori, come certi libri possono far credere.

Al vertici del mondo medievale europeo ci sono due forme diverse di potere che governano entrambe su tutto: i rapporti tra queste due forme di potere e la divisione dei ruoli tra loro nel Medioevo non vengono mai rigidamente stabiliti: entrambe rivendicheranno il loro potere e la loro responsabilità sulla politica e sulla fede ➤Pietro Zerbi – Annamaria Ambrosioni.

Certo:

3) quando una delle due parti si rivelerà debole, l’altra tenderà a dominarla e a decidere da sola su tutto

4) ci sono stati papi che si sono espressamente concepiti come superiori agli imperatori

ad esempio papa Innocenzo 3’ che verso il 1200 “si pose come arbitro dell’elezione a imperatore” (➤Pietro Zerbi) e papa Bonifacio 8’ che nella bolla Unam Sanctam del 1302 affermava che il papato ha la pienezza del potere religioso e del potere politico, ma affida quello politico all’imperatore: con questo papa si arriva alla “più lucida e consapevole affermazione della teocrazia:… il re quindi dovrebbe agire come un delegato del papa…” ➤Pietro Zerbi

😮🔎 8.7915  Papa Bonifacio 8′ è l’ultimo grande papa che rivendica un tale potere per il papato… “e occorre sottolineare che fu spinto a una tale mossa estrema a causa dell’atteggiamento del re di Francia Filippo il Bello (…) che anche nelle questioni religiose ed ecclesiastiche non riconosceva più nessun superiore a lui nel suo regno” ➤Alessandro Bucci

5) ci sono stati imperatori che hanno cercato di governare (e controllare) la Chiesa

ad esempio Ottone 1’ e i suoi successori: con il Privilegium Othonis (962-1059) l’elezione papale doveva avvenire soltanto con il consenso dell’Imperatore del Sacro Romano Impero e alla presenza di suoi rappresentanti, inoltre Ottone attribuì a se stesso reali diritti di sorveglianza, anche militare, sulla città di Roma” ➤Wikipedia, Privilegium Othonis, dic16

In quel periodo l’imperatore Enrico 3’ nel 1046 (concilio di Sutri) fa deporre tre “pretendenti” papi che si contendevano il titolo e fa eleggere papa uno degli ecclesiastici sassoni a lui vicini, suo cappellano personale e cancelliere: Clemente 2’ (+1047)

che probabilmente poi morirà avvelenato dai sostenitori di uno dei pretendenti, che era della potente famiglia romana dei Tuscolani.

😎😕 8.7940 Enrico 3’ però non voleva andare contro la Chiesa o contro il papato: semplicemente “Enrico 3’ (…) fu l’ultimo imperatore che […] ha potuto difendere incontrastato un ideale di collaborazione perfetta tra regnum e sacerdotium, fondato sulla sostanziale fusione di queste due realtà nella persona dell’imperatore” ➤Cinzio Violante

6) Per finire, prendiamo da Pietro Zerbi un esempio interessante: la concezione di due “grandi amici”, papa san Gregorio 7’ (+1085) e il monaco san Pier Damiani (+1072).

Entrambi capiscono che è assolutamente necessario purificare la Chiesa dagli impegni civili e politici che la legano inevitabilmente alle pressioni di signori e imperatori, ma Pier Damiani ne conclude che quindi “la Chiesa non deve più impegnarsi in questioni politiche”, mentre Gregorio ne conclude che per essere più liberi è necessario arrivare a controllare lo stesso imperatore.

Entrambe le visioni saranno sempre presenti, in proporzione diversa, lungo i secoli medievali.

🌙😮 8.7960 “Ma soprattutto fin d’allora si poneva il fondamentale problema, in cui consisterà il medio evo, cioè la coesistenza di due universalità, connaturate e inscindibili, in quanto, a titolo diverso, avevano un oggetto e uno scopo comune:

1) il sacerdozio depositario di una salutare Verità trascendente, che era condotto di necessità a imprimere la sua disciplina e il suo magistero su tutta la vita terrena, a farsi mondano e ad esercitare un’azione politica

2) l’impero terreno, che da ragioni di forza e di prestigio, dalle profonde esigenze della fede, su cui si fondava la sua stessa legittimità, era costretto ad assumere una missione ed a svolgere un’azione religiosa” ➤Giorgio Falco, La Santa Romana Repubblica. Profilo storico del Medioevo, ed. orig. 1937, ed. definitiva 1954, lievemente semplificato.

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🎨🏰 8.8000 L’arte medievale.

La visione del mondo della cristianità medievale occidentale si esprime:

1) poco prima del 1000 e fino all’inizio del Duecento con un’arte che gli studiosi dell’Ottocento hanno chiamato romanica

🎨🏰 8.8000.90 Arte Romanica (francese Roman, inglese= Romanesque, tedesco Romanik), chiamata così in origine perché  1) riprendeva modalità simili all’arte degli antichi Romani e, soprattutto, 2) si sviluppava in connessione allo sviluppo delle lingue romanze o neolatine, cioè le lingue popolari che si stavano evolvendo a partire dal latino

come l’italiano, lo spagnolo (le due più “conservative”), il portoghese, il galiziano, il catalano, il rumeno, il francese (la più innovativa e diversa) e altre minori

🎨🏰 8.8000.140 Romanico: perché questa parola?

Nel latino medievale si distingueva romanice loqui (=parlare la lingua popolare) e latine loqui (=parlare latino). Probabilmente nel 1818 è stato l’archeologo francese  Charles de Gerville a usare per primo il termine Roman (=romano) per indicare questo tipo di arte, nei due sensi spiegati poco prima.

E’ interessante notare che già al concilio di Tours (813) promosso da Carlo Magno si chiede di usare per i sermoni (=prediche) non il latino ma la ‘rusticam Romanam linguam’ (=lingua romana di campagna). Poi queste lingue popolari emergono nel giuramento di Strasburgo (842) che abbiamo visto in questo scenario..

🎨🏰 8.8000.200 L’arte romanica “non fu un fenomeno di isole culturali, di centri signorili di committenza (come era stato in buona parte per la circoscritta rinascenza carolingia), ma una ripresa veramente generalizzata, che interessò la base come i vertici della società…”  Carlo Tosco.

🎨🏰 Dobbiamo molti dei suoi capolavori ai monaci di Cluny e ai monaci cistercensi.

2) poi con l’arte gotica

“gotica”? è stata chiamata così dagli studiosi Umanisti italiani del ‘400 in senso dispregiativo: arte dei Goti= arte barbara, cioè rozza, selvaggia…

che possiamo far iniziare con il 1150 (basilica di Saint-Denis, vicino a Parigi) e che proseguirà fino al ‘500, quando il Rinascimento “le pose termine dappertutto” ➤Marcel Aubert (ma in Italia già un secolo prima).

Per capire l’arte gotica puoi esaminare 1) la basilica di Saint-Denis e 2) la concezione della luce (guarda più sotto).

🌙😮 8.8000.300 “Il ‘gotico’ (nome derivante dalle tribù germaniche orientali, i Goti…) è coniato dalla storiografia Rinascimentale, per indicare le opere di stile o provenienza tedesca, più genericamente nordica, contrapponendole a quelle chiare e simmetriche di gusto ‘latino’. E’ inteso, dunque, come risultato di un’arte barbara, totalmente anticlassica, in quanto lontana dai criteri di equilibrio, di rigore compositivo, di proporzione aurea di cui l’antichità classica aveva riempito il mondo.

A tal proposito esprimono un giudizio negativo alcuni dei più importanti intellettuali dell’epoca, tra i quali il Filarete (+1469) e Antonio Tucci Manetti (+1497), entrambi architetti, che nei loro trattati ne hanno sottolineato l’aspetto rozzo e capriccioso.

Anche il pittore Raffaello (+1520) e l’umanista francese Rabelais (+1553) usano la denominazione di Arte Gotica quale termine di disprezzo, in contrasto con l’Arte antica, per la quale entrambi mostrano ammirazione.

Per loro, e per Giorgio Vasari, pittore e storico dell’arte (+1574), l’aggettivo gotico è un dispregiativo (potrebbe avere lo stesso peso dell’attuale “vandalico”, richiamando le invasioni avvenute nell’alto medioevo) con cui indicare ciò che non è in sintonia con la tradizione antica” ➤Danilo Giusino

🎨🏰 8.8000.400 Per approfondire puoi dare un’occhiata a questa interessante introduzione al Gotico di Peter Kidson (1923-)

famoso studioso che curiosamente non ha una voce su nessuna Wikipedia, gen17

e a questa introduzione al Gotico di Marcel Aubert e Pietro Toesca

🎨🏰 8.8000.480 In Francia del nord l’arte chiamata gotica nasce quando nelle terre imperiali proseguiva ancora lo stile romanico: il “Gotico” inizia con la basilica di Saint-Denis, completata sotto la guida di Sugier verso il 1150.

🎨🏰 8.8000.540 E all’arte dell’impero bizantino? Ecco un pdf che la illustra

🎨🏰 8.8000.650 Esempi di arte romanica: dai un’occhiata a: San Miniato al Monte (Firenze), la cappella palatina di Palermo, il duomo di Pisa, San Marco di Venezia, Sant’Ambrogio di Milano, la cattedrale di Modena, ecc.

🎨🏰 Uno schema degli elementi architettonici di una chiesa (in particolare, romanica) in: MAP-8.360

🎨🏰 8.800.730  Esempi di arte gotica: osserva ad esempio la famosa Basilica di Saint-Denis (vicino a Parigi), Notre-Dame di Parigi, la cattedrale di Chartre, Noyon, Laon, il duomo di Vienna, il duomo di Colonia, la cattedrale di Soissons, quelle di Reims e il particolare gotico italiano: Santa Maria Novella (Firenze), il Battistero di Parma, il Duomo di Siena, il Duomo di Milano…

🌙😮 8.800.820  “La chiesa di Saint-Denis, completata sotto la guida del grande abate Suger (+1151), era anche il sacrario dei re di Francia, infatti tutti i sovrani defunti dal 900 al 1789, ad eccezione di tre, vennero sepolti qui, e l’abbazia contiene anche alcuni notevoli esempi di monumenti sepolcrali.

Durante la Rivoluzione francese le tombe vennero profanate e i resti dei re gettati in fosse comuni”. ➤Wikipedia, Basilica di Saint-Denis, gen16

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🌙😮 8.8900 La luce

Il Medioevo come epoca caratterizzata da un ideale di luce. La luce, immagine di Dio, che illumina gli uomini attraverso le vetrate ➤Marcel Aubert

🌙😮 8.8900.100L’elemento dominante nella cattedrale gotica è proprio secondo Suger la luce; essa, penetrando negli ampi finestroni schermati da vetrate colorate e attraversando gli spazi vuoti tra colonne e archi, non sembra risalire da una fonte naturale, anzi, genera un’idea di miracolosa visione: la luce colorata infonde gioia e vivacità, proiettando i fedeli in un’atmosfera di amena trascendenza”. Wikipedia, Suger di Saint-Denis, gen16

😮🔎🌙😮 8.8900.170 “La luce è il simbolo divino per eccellenza, perciò Suger impronta la sua opera a tale tematica ed esalta il ruolo della luce nella chiesa di Saint Denis grazie ad alte navate, al rosone, alle grandi superfici vetrate, a tutto ciò che può elevare la mente dalle cose terrene per condurre a Cristo.

Un particolare importantissimo, che suggella tale simbolismo fin dall’ingresso alla chiesa, è proprio l’iscrizione latina sulle ante del portale:

‘Portarum quisquis attollere quaeris honorem, aurum nec sumptus, operis mirare laborem, nobile claret opus, sed opus quod nobile claret clarificet mentes, ut eant per lumina vera ad verum lumen, ubi Christus janua vera. Quale sit intus in his determinat aurea porta: mens hebes ad verum per materialia surgit, et demersa prius hac visa luce resurgit”.

Trad. ““Chiunque tu sia, se vorrai celebrare l’onore di queste porte, non ammirarne l’oro né il costo, ma piuttosto il lavoro dell’uomo.

Questa nobile opera riluce, ma l’opera che nobilmente riluce illumini le menti, affinché possano passare attraverso vere luci alla luce vera, dove Cristo è la vera porta.

Che cosa ci sia dentro queste cose lo determina la porta d’oro: la mente ottusa si innalza al vero attraverso le cose materiali, e dall’oscurità precedente, attraverso la visione della luce, risorge” Claudia Lamberti, trad. dal latino di G.T.

😮🔎 8.8900.300 Negli stessi anni san Bernardo di Chiaravalle (+1153) dell’ordine dei Cistercensi si opporrà con forza al valore positivo del lusso come via per ammirare la potenza di Dio, ma anche lui concorderebbe forse sul valore della luce, solo che per lui la luce che, brillando, mostra Dio agli uomini è quella di un cuore pieno di fede e di amore per Cristo e per i fratelli.

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♪♫ 8.8900.400  Per farci un’idea della musica tra il 1100 e il 1200, possiamo ascoltare la sequenza gregoriana del Dies Irae (=giorno della collera, dell’ira), attribuita al frate Tommaso da Celano (+1260), che oltre ad essere un musicista è stato anche il primo biografo di San Francesco (G.T.) Eccolo in un’altra versione.

Qui e qui puoi trovare maggiori info, il testo latino e la traduzione in italiano.

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Se vai molto di fretta puoi sempre passare allo scenario 6.2 Dal Mediterraneo all’Europa: la civiltà medievale: sintesi degli scenari 7-12

Altrimenti la Historia prosegue con lo scenario 9 Dal Mediterraneo all’Europa: la civiltà medievale. Dal Mille al 1200: la Rinascita